GLa tutela del mare è un tema tanto scottante quanto dimenticato: con questi presupposti si inaugura il 24-25 marzo la VI edizione di Med Cooking Congress a Castellammare di Stabia, la città delle acque, promossa dalla società ByTourist. Ed è proprio l’acqua la protagonista, risorsa primaria per il genere umano e fondamentale per alimentare il Mediterraneo. In occasione di questa prima tappa sarà avviata una raccolta firme per il Riconoscimento Unesco di Patrimonio Naturale dell’Umanità delle 28 sorgenti stabiesi e una raccolta fondi a favore dei progetti dell’associazione Mare Vivo e del Ministero dell’Ambiente per la tutela della risorsa Mare. “Cultura culinaria, tradizione gastronomica, rispetto dell’ambiente e tutela del mare; sono questi gli ingredienti messi in campo per Alimentare il Mediterraneo” – racconta Luisa Del Sorbo, ideatrice del Med Cooking Congress – “e come sempre da 6 anni, navigheremo sulle coste del Mediterraneo. Dopo le tappe già fatte in Spagna e Croazia, in autunno infatti, viaggeremo verso la Grecia; per poi tornare in Sicilia, e tra Stretto di Messina, Taormina ed Etna, porteremo come ospiti gli chef di ben 10 nazioni del Mediterraneo”. Tra gli chef e gastronomi protagonisti di questa due giorni dedicata al Mediterraneo tanti chef di livello: Mauro Uliassi, Hilde Soliani, Nino Di Costanzo, Gennaro Esposito, Domenico Iavarone, Pietro D’Agostino, Vincenzo Guarino, Alfonso Porpora e Maicol Izzo. “Una corretta informazione su scelte responsabili e consapevoli – dice Rosalba Giugni Presidente dell’associazione Marevivo– per recare meno danni possibili al mare vuole essere il nostro apporto a questo importante evento che vede uniti chef e gente di mare, imprenditori e ambientalisti. Non dobbiamo mai dimenticare che è necessario consumare meno per dare al mare il tempo di rigenerarsi in modo da prelevare gli interessi e non intaccare il capitale naturale”. Anche grazie a questa iniziativa nel 2019 saranno raccolti fondi a favore dei progetti di ricerca e delle iniziative per la tutela del mare, attraverso serate a tema in cui gli chef delle coste del Mediterraneo saranno protagonisti con menu che seguiranno la stagionalità della pesca e varieranno in modo responsabile le ricette a base di pesce. La formazione innanzitutto: sono già ripartiti i laboratori di Gusto Mediterraneo per gli studenti degli Istituti Alberghieri della Campania, che si svolgeranno presso l’Istituto I. Cavalcanti di Napoli e che nel 2020 faranno tappa anche in Sicilia e Toscana. Laboratori non solo teorici, ma pratici, che vedranno il coinvolgimento di varie aziende e il supporto di un team tecnico e professionale costituito da giornalisti ed esperti del mondo del gusto.
Fuga d’amore per il weekend lungo di San Valentino: le proposte gourmet
15 luoghi insoliti dove decidere di scappare con il proprio partner a San Valentino: quest’anno cade di giovedì e milioni di italiani si stanno preparando a un weekend lungo. Spegnete i cellulari e accendete l’amore: se l’anno scorso la spesa complessiva per il 14 febbraio è stata di oltre 350 milioni di euro e l’organizzazione di un viaggio fuori porta è aumentato del 205%, è giunto il momento di concerti una bella vacanza con tanto di centro benessere, cena gourmet a lume di candela e baci lontani da luoghi cittadini.
Ecco i nostri consigli romantici:
- Stupirla sulla neve: al Grand Hotel Royal di Courmayeur, la più antica struttura ricettiva della Valle d’Aosta, si può puntare a una cena romantica al Petit Royal con lo chef Paolo Griffa, a rilassarsi nella piscina esterna riscaldata che affaccia sul Monte Bianco o a sciare sulle piste innevate. Per gli appassionati di Champagne questa è stata anche la prima maison Krug d’Italia.
- Appena oltre confine, il Badrutt’s Palace di St. Moritz ha recentemente vinto i Traveller’s Choice Awards per TripAdvisor per la gentilezza del personale e la posizione perfetta per le piste, a 1800 metri d’altezza. Qui si cena all’IGNIV by Andreas Caminada, 1 stella Michelin con lo chef Marcel Skibba o ci si rilassa nell’infinity pool con vista sulle montagne dell’Engadina.
- Alla terme di Merano per concentrarsi sul benessere: per San Valentino il pacchetto romantico prevede un massaggio di coppia alla luce delle candele e l’ingresso al rinnovato centro benessere Sky Spa di oltre 3.200 m quadri con vista panoramica sulla città di Merano e infinity pool sulle Alpi. E la sera? Cena gourmet con le tipicità locali.
- Sciare sulle piste della Val Gardena, provare la “culinary experience” del ristorante Suinsom con lo chef Alessandro Mantellini, lasciarsi coccolare dai padron Bibiana Dirler e Maurizio Micheli al Tyrol, un luogo familiare al mood alpino, senza dimenticare un pomeriggio di relax nella piscina coperta dalle grandi vetrate e dalla sauna in baita.
- La complicità si accende nel resort premiato Condé Nast Johansens di Ortisei, nel cuore della Val Gardena. Un complesso di vasche e saune e centro fitness di 350 mq, specialità gastronomiche con colazione Vital con la possibilità di alloggiare nel nuovo lodge Alpe a Castelrotto (Bz) sull’Alpe di Siusi, un complesso di sole 12 suite private.
- Una villa di vetro e legno che affaccia sul Lago di Como, la dimora di design Casa sull’Albero è perfetta per una gita fuori porta nella località di Malgrate, proposta insolita per il lago del Manzoni. Ma la sera si cena a lume di candela al Ristorante Da Giovannino, un passo nella storia del lago, tra i primi inseriti nella guida Michelin nel 1956.
- Aqualux Terme di Bardolino è il sogno di ogni coppia: a due passi dal Lago di Garda, un hotel completamente eco-sostenibile con un’oasi di 1000 mq tra saune, bagno turco e la private spa, perfetta per due innamorati. Ma anche la vasca sospesa di acqua salina e le piscine riscaldate esterne che insieme al ristorante Evo dello chef Simone Gottardello rendono il weekend qui indimenticabile.
- Il fascino della laguna di Venezia d’inverno a Casa Burano, il primo albergo diffuso della repubblica marinara e di Tenuta Venissa. Ristorante stellato, cantina d’eccellenza e un pacchetto che prevede anche il romantico trasporto in barca per raggiungere la destinazione di un weekend di solo amore.
- Coccole in riva al mare, un mare che d’inverno è ancora più puro e adatto agli innamorati, solitario quanto etereo. Una vista spettacolare dalla piscina esterna del Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio con un pacchetto dedicato con massaggio di coppia, percorso relax e colazione al ristorante Regina capitanata dallo chef Mancino, executive anche del Piccolo Principe, 2 stelle Michelin.
- Un albergo che sorge sulla Cassia a pochi chilometri da Pienza, San Quirico, il Monte Amiata e Montalcino, amato da Pio II e Lorenzo Il Magnifico, il Posta Marcucci è arredato con drappi e tappeti d’epoca della famiglia nobile Marcucci di Bagno Vignoni. In cucina lo chef stellato Nicola Laera è garanzia di una cena a lume di candela indimenticabile. Prenotando si può godere della piscina esterna fino alla mezzanotte.
- Ai Bagni di Fonteverde, tra i borghi bandiera arancione del Touring, sulle colline della Val d’Orcia, firmati da Italian Hospitality Collection, e tra i luoghi preferiti dei Granduchi di Toscana, ci si può lasciar coccolare trattamenti di coppia ( come il thalaquam e il massaggio rilassante termale), alloggiando nelle antiche terme note fin dal tempo degli etruschi e cenando a lume di candela al ristorante Ferdinando I.
- A Gubbio in Umbria, cuore verde d’Italia, il Park Hotel ai Cappuccini è il luogo dove perdersi in un Medioevo quanto mai attuale. Il ristorante Nicolao dello chef Ivano Monni si trova proprio nei chiostri del convento dei frati cappuccini: perfetto per la coppia che non resiste all’oro nero della regione, il tartufo.
- Un’antica tenuta baronale nella Calabria settentrionale tra vigneti di questa terra rigogliosa e quello che è un resort storico nella campagna di Rose. Il casino di caccia dei Baroni La Costa è il luogo perfetto per un weekend all’insegna del vino dell’azienda vinicola Pacelli.
- A Manduria, nel cuore del Salento, un antico maniero in stile neo-medioevale con una suite per gli innamorati con vasca in camera: è il wine resort Vinilia, dove gustare i vini Trullo di Pezza. Un rapporto natura uomo diretto con i tanti animali che girano attorno al castello. E per i gourmand il ristorante Casamatta capitanato dallo chef Pietro Penna unisce eleganza ai sapori veraci di questa terra.
- Un antico agrumeto dove sperimentare la pace dello Zash, il suono onomatopeico del vento che si intrufola tra le foglie. Alle pendici dell’Etna questo raffinato Boutique Hotel promette un weekend di puro relax tra la piscina costruita in pietra lavica, gli alloggi ultramoderni e la cucina gastronomica dello chef Giuseppe Raciti.
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Nuove aperture a Milano: un’estate bollente, dai ristoranti internazionali agli street food gourmet
Il caldo non sazia l’appetito imprenditoriale della ristorazione a Milano. L’estate nella città meneghina si fa rovente di nuovi progetti, nuovi locali e nuove mete di pellegrinaggio gourmet da provare, anche per chi non è ancora partito per le agognate ferie o per chi sarà costretto a rimanere in città anche ad agosto. La città gastronomica più internazionale d’Italia vede aprire nel suo cuore dai ristoranti di cucina straniera e fusion alle tipicità locali, dagli street food gourmet ai ristoranti super food only, per 10 nuove aperture da non perdere.
10 nuove aperture a Milano da provare nell’estate 2018
Alchimia
Un ristorante gourmet che farà molto da parlare di sé: Alchimia in viale Premuda 34 è stato creato dal food&beverage manager del Mandarin Oriental di Milano, Alberto Tasinato, insieme a Samuele Serra, presidente della Milano Restaurant Group, Edoardo Veronoli, che ha studiato gli spazi, e Patrizia Riccardi, proprietaria dell’immobile. In cucina la squadra si completa dello chef Davide Puleio, ex sous chef di Pipero a Roma e Valerio Trentani, ex maître del Seta del Mandarin Oriental. Una cucina che vuole portare un po’ di spettacolarità in sala, con un ritorno del servizio al guéridon.
Egalité
Un tocco di Francia a Milano. In via Melzo 22 in zona Porta Venezia, ha aperto la prima boulangerie francese firmata dal maestro boulanger Thierry Loy, insieme all’architetto e imprenditore Tiziano Vudafieri. Aperto dalle 7 alle 21 si trova ogni tipo di delizia parigina: dai classici croissant al croque monsieur, passando per le tartine e le tarte tatin, senza soluzione di continuità.
FUD
Si chiama FUD perché food si pronuncia così in inglese. E FUD vuole un po’ fare il verso a tutto quello che è internazionale, loro che dalla Sicilia hanno portato il meglio dei piccoli produttori selezionati da Andrea Graziano. Dopo le aperture a Catania e Palermo sono approdati in via Casale all’8 con uno street food gourmet e una ricca bottega di prodotti siciliani. Partners in crime su Milano i ristoratori Vittorio e Saverio Borgia di Bioesserì in Brera.
Gnoko on the road
Da street food emiliano che impazzava su strada a localino in zona Abruzzi (in via Tiepolo 1) dove gustare lo gnocco fritto appena fatto con i salumi di Eat in Parma, salumificio di Parma, appunto. “Si dice IL gnocco fritto” redarguiscono Martina e Andrea, come nella vera tradizione emiliana. La pasta dello gnocco viene preparata, lasciata lievitare e tirata a mano davanti agli occhi di chi la ordina, quindi fritta e servita, fumante, per essere mangiata. Carino anche lo “gnocco dello studente” da 1,5 o 2 euro, già ripieno, da sbocconcellare in mobilità.
Pescaria
Pescaria ha fatto il bis a Milano e ha appena aperto in via Solari al 12. I panini gourmet di Polignano a Mare sono subito stati presi d’assalto dagli amanti del pesce. La strategia di marketing ha colto nel segno, dato che la proprietà è di Brainpull, agenzia che con Domingo Iudice, direttore marketing, l’imprenditore Bartolo L’Abbate e Lucio Mele in cucina, ha venduto oltre 3000 panini in meno di un mese nella prima sede, con il 70% dei clienti reclutati sui social.
Pokeia
Il pokè hawaiano è il nuovo must di Milano e l’indirizzo giusto per provarlo è in via Magolfa 25/27 in zona Navigli. I protagonisti in campo sono sicuramente di calibro in città: Flavio Angiolillo, che con Mag Cafè, Backdoor 43, 1930 e Iter è l’imprenditore dei cocktail meneghino, e Marco De Crescenzio, co-founder del Milanese Imbruttito. Al ristorante invece Stefania Giotta compone la ciotola pokè con gli ingredienti desiderati (riso, vegetali e proteina) oppure si posso ordinare i signature della carta, accompagnati da cocktail studiati ad hoc. Una nota di merito ai dolci e al delizioso crumble di arachidi che sorregge le sfere golose.
Spacco
La zona è quella di Corso Como (via De Cristoforis 2) ma Spacco nasce per essere molto democratico e semplice, anche solo per una merenda in velocità e non per forza per una cena. Una tasca di pane da spaccare al momento, dove un ripieno da ottima trattoria casalinga completa la diagonale di un panino leggero quanto gustoso. Gli spacchi da non perdere? Il pornozola, con stracciatella al gorgonzola e tartufo nero, e il gambero confit con la salsa al guacamole.
Shimokita
Un angolo pop del Giappone, come il quartiere di Tokyo di cui porta il nome, in via Archimede 14. Tanti i piatti giapponesi rivisitati in chiavi internazionale. La quarta apertura del gruppo Luca Guelfi, dopo Saigon, Canteen e Petit, sembra costruita apposta per i millennials. Alternativo e bohémien, hipster e di tendenza, con opere di street art e scritte fluo. Cosa provare? I rolls con gambero e astice marinato allo yuzu, il maialino con marmellata di pomodori verdi e la shabu shabu kobe beef. Ma meglio tenere spazio per il dolce, firmato dalla giovane pastry chef Ilaria Forlani, premiata di recente come Food Designer 2017 ai Foodcommunity Awards di Milano.
Social Market- Fish&Chips
Il nuovo take away del fish ‘n chips è al Mercato Comunale di Piazza XXIV Maggio, zona Navigli, perfetto per un aperitivo all’anglosassone. Si va dal classico merluzzo bianco fritto in pastella e salsa di piselli fatta in casa agli shrimp&co (gamberoni e melanzane con maionese al rafano) al chick n’ chips (pollo allevato a terra marinato con lime e spezie e salsa allo yogurt ed erbe aromatiche), serviti assieme a patate rustiche con la buccia. Menu curato dall’expertise dello chef Luca Miele di Vista Darsena.
Wagamama
La catena Wagamama da Londra è finalmente approdata a Milano, proprio accanto al Duomo, in via San Pietro all’Orto. 600 metri quadrati su due piani, 200 coperti e un menu mastodontico di oltre 50 portate per viaggiare in lungo e in largo per l’oriente. Tra i must da provare il Wagamama ramen, il signature della catena (pollo grigliato, maiale barbecue, chikuwa, cozze e gamberi su noodles, in un ricco brodo di pollo con dashi e miso, guarnito con songino e valeriana, menma, cipollotto, wakame e mezzo uovo morbido aromatizzato al tè).
Il 25 luglio torna l’evento “Gli artisti dello Street Food” dalla famiglia Cerea
Non inizia davvero l’estate senza la festa dello street food organizzata dalla famiglia Cerea a Brusaporto. Giunto alla quinta edizione, Gli artisti dello Street Food raduna il meglio dello street food italiano alla Cantalupa, la romantica sede del tristellato ristorante Da Vittorio. La miglior cucina di strada incontra così le proposte dei grandi chef italiani, rendendo breve, almeno per la notte del 25 luglio, il passo dall’on the road alla cucina gourmet per gli oltre 1500 ospiti attesi – i biglietti infatti sono già andati tutti a ruba sul sito http://www.davittorio.com/life/appuntamenti/10-appuntamenti/501-gli-artisti-dello-street-food-2018.html
Gli alfieri del Made in Italy, gourmet e da strada, sono attesi per un grande evento dalla famiglia Cerea, tra i primi stellati che da tempo ha capito quanto il cibo di strada, con le sue rivisitazioni prêt à porter di grandi classici della tradizione local e regionale, possa contribuire – come nel caso dei ristoranti più famosi – all’esaltazione della cucina italiana. Partendo da questo presupposto, l’invito è quello, per una sera, di scambiarsi di ruolo, trasformando gli chef in streetfood artists e viceversa. Quest’anno, il tema della serata saranno le ambientazioni del celebre film Agente 007 – Missione Goldfinger.
Tra luci, fuochi d’artificio, musica (l’accompagnamento sarà affidato al gruppo di Mariachi by La Bottega della Musica, ai The Goldsingers prodotti da McMusic e a Incanto) e intrattenimento (con un tiro al bersaglio davvero speciale, che vedrà protagonisti i cartonati della famiglia Cerea, come nella classica scena di apertura dei film di James Bond), saranno 42 le isole gastronomiche pronte a deliziare il palato dei partecipanti. “Maestra di cerimonie”, la conduttrice Irene Colombo.
Chi sarà vincitore del titolo di Artista dello Streetfood 2018? In attesa di scoprire il suo nome, ecco l’elenco dei protagonisti che il 25 luglio si “sfideranno” nella competizione più gustosa dell’estate:
- Ristorante Charleston
- Azienda Agricola Cascina Nuova
- Antica friggitoria Masardona
- Centro Carni Zappellea Ettore – Osteria I Piaceri della Carne
- Belometti Formaggi
- Bergin Burgers and Cocktails
- Andrea Berton
- I’ Trippaio di Firenze
- I Pupi
- Gelateria stracciatella – Ice Cream Show
- Gnoko on the road
- Smokery
- Fudbox
- Gelateria Meí
- Focacceria Manuelina
- La Ravioleria Sarpi
- Alfonso Pepe
- La Osteria
- Piccola Piedigrotta
- Franco Pepe
- Las Fraschetta Abruzzese & Venditti Porchetta
- Vicenzo Nocerino
- Bop!
- Pasticceria Oliver
- Farinel on the road
- Fresco Piada – Artigiani di Riccione
- Su Schidoni Sardu
- Calvisius
- La bancarella dei Bergamaschi
- Birrificio Agricolo Hordeum & Pan polpetta
- La Stanza del Gusto
- Sfoglia Emiliana
- El Caminante
- Testami
- Ristorante Magnolia
- Bedda, cucina siciliana di strada
- Mc Maier’s Brasserie
- Eros La Caseira
- Ristorante Il Piccolo Lago

Gli artisti dello Street Food | La location
Info
Cantalupa, Brusaporto (BG)
Dalle ore 20:00
Per info 035.681024
Festa in Piazza a Salina: i sapori delle Eolie celebrano il primo compleanno della pizzeria Franco Manca
Tutti in piazza il 30 giugno e 1 luglio a Salina. In programma una grande festa per celebrare le eccellenze locali e i sapori delle isole Eolie. Una condivisione di sapori genuini: questa è l’idea alla base di Festa in Piazza, la manifestazione organizzata da Italia Cibum Projects per festeggiare il primo anniversario dell’apertura della pizzeria Franco Manca, la celebre catena di pizzerie londinesi che ha scelto l’isola di Salina come unica sede italiana.
A un anno dall’apertura italiana di Franco Manca, il patron Giuseppe Mascoli ha deciso di celebrare il primo compleanno con una festa all’insegna di pizza, panini e prodotti tipicamente eoliani e siciliani, coinvolgendo chef, produttori locali, artigiani siciliani e non. Una manifestazione che ha anche un intento didattico, alla riscoperta degli ingredienti locali come i capperi di Salina Presidio Slow Food, la Malvasia delle Lipari e i vini in anfora di Mascoli e Caravaglio.
Sabato dalle 18 fino a tarda sera e domenica dalle 12 alle 15, la Festa in Piazza sarà un’occasione per degustare ma anche per conoscere i protagonisti della serata che racconteranno la loro storia e cosa c’è dietro alle loro proposte.
Ecco i protagonisti “pizza” della serata: oltre ai pizzaioli di Franco Manca – Pascual Campus e Sebastiano Campisi di Franco Manca UK, insieme a Fortunato Anastasi e Hamza L. Mselek, di stanza in Sicilia – ci saranno Ciro Oliva di Concettina ai Tre Santi, che ha ideato alcune pizze ispirandosi ai sapori locali ricotta di pecora siciliana fresca, alici sott’olio, limoni di Salina, pepe e basilico; conserva di pomodoro cotta al forno a legna, limoni siciliani, olive nere e capperi, con basilico, pepe e provola affumicata) e Martina Caruso, giovane chef del Signum (ristorante 1 stella Michelin dell’omonimo hotel di Salina), che proporrà una pizza, l’Eoliana, ispirata alla tipica insalata isolana e condita con pomodori del piennolo, patate, cipolle rosse, mozzarella, olive nere di Nocellara del Belice e menta fresca, creata per Franco Manca in occasione dei 10 anni di attività.

Festa in Piazza a Salina | Chef Martina Caruso
Ma non ci sarà solo pizza, anche panini, realizzati da due grandi maestri panificatori: Francesco Arena da Messina – dove lavora al panificio di famiglia Masino Arena – con il panino gourmet Nebrodi-Eolie in più morsi, a base di farina di grani antichi siciliani (russello) con porchetta di Suino Nero dei Nebrodi, cipolla caramellata, foglie di capperi di Salina e salse, e Davide Longoni dell’omonimo panificio di Milano, che porterà sull’isola un pane di grani antichi siciliani ripieno di panzanella con verdure degli orti di Salina.
Non mancherà infine un dessert siciliano, rinfrescante e goloso: la famosa granita del bar Da Alfredo, tappa gastronomica immancabile di ogni isolano.
L’evento si svolgerà alla pizzeria Franco Manca, situata nella piazza all’interno della zona pedonale di borgo di Lingua, e sarà aperto al pubblico. Il biglietto per partecipare al forum è di 15€, acquistabile in loco, comprendente una bevanda a scelta tra vino e birra, un lievitato (pizza o panuozzo) e la granita di Alfredo.
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Spacco – Milano
Ha aperto da circa un mese una nuova formula di street food che prende il nome dal gesto biblico con cui si spezza il pane, una tasca che racchiude ingredienti ricercati da cucina gourmet. Lo Spacco viene ricavato dal paninetto quadrato che viene spezzato nella sua diagonale, per formare i due triangoli che verranno riempiti con il ripieno desiderato. Una proposta decisamente simile al format ideato a Roma da Stefano Callegari, il Trapizzino®, da cui si discosta in sostanza solo per la tipologia di impasto utilizzato, che ricorda un pane al latte.
Al di là della somiglianza con il format romano, la prova d’assaggio è superata. Ogni triangolo costa 3 euro, ma per saziarsi ne servono almeno quattro: tra i nostri preferiti ricordiamo il pornozola (stracciatella al gorgonzola e scaglie di tartufo nero), il gambero guacamole (gamberi cotti a bassa temperatura con salsa di guacamole e polline di limone), il bbq chicken (sfilacci di pollo affumicato con verdure croccanti e pomodori disidratati) e per finire lo spicy moscardino (moscardini stufati in salsa rossa leggermente piccante con rosmarino).
Presto entreranno in carta anche gli spacchi dolci. Al momento si possono scegliere 12 ricette differenti e tutto il processo di acquisto è totalmente automatizzato, da mordi e fuggi. Decisamente adatto per chi non ama che le fette di pane siano preponderanti rispetto al condimento: queste tasche di pane sono riempite fino all’orlo.
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Nero 9 – Milano
Non consigliato per i vegetariani. Forse in controtendenza con le mode attuali, ma quella di Marco Parente è una scelta di campo: puntare sulla carne di qualità e sulla formula da trattoria chic.
Nero 9 prende il nome dal precedente locale, un giapponese di qualità che era famoso per i toni noir. Alle pareti sono esposti dipinti di artisti emergenti in continua rotazione, con la forza impetuosa di una Milano che non si ferma mai.
Tra le carni più gustose vi consigliamo di provare la classica fiorentina di Chianina con certificazione IGP da Consorzio di Tutela, la fiorentina nazionale con frollatura minima di 30-40 giorni, la bistecca tomahawk Black Angus riserva e il cuberoll di scottona con cottura lenta alla brace a carbone vegetale.
La brace è quindi la grande protagonista, ma non mancano altre proposte in menu, come le tartare, i taglieri di prosciutto e qualche altra preparazione che cambia con la stagione (raramente per non carnivori).
Lanciato da poco il lunch a 25 euro, che propone piatti di qualità come l’hamburger Nero 9, ovviamente ripieno di carne alla brace.
Il servizio è “casual friendly” e i calici per il menu business sono a prezzi agevolati: 2,5 euro a calice tra i 3 o 4 vini presenti nella carta, rossi e bianchi provenienti prevalentemente dalla regione Toscana.
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Osteria Brunello – Milano
Tradizione e modernità si fondono a Osteria Brunello: classicità nella formula osteria, con importante carta dei vini (che nel 2013 ha vinto il premio “Leccio d’Oro” a Montalcino); bella spinta innovativa nei piatti, che riprendono i classici della tradizione meneghina e li ripropongono alleggeriti e con incursioni gourmet.

Le sale | Osteria Brunello Milano
Il “piatto forte” è l’essere sempre aperti in Corso Garibaldi, a due passi dalla movida di Corso Como e a pochi metri dalla pettinata fermata di Moscova, ciononostante qui l’atmosfera è decisamente friendly.
Assolutamente da provare la cotoletta alla milanese, con l’osso e cotta nel burro, che ha vinto il titolo di “Migliore” nell’edizione 2015 del Gambero Rosso, immancabile.

Cotoletta alla milanese | Osteria Brunello Milano
Tra gli antipasti spiccano per golosità l’uovo morbido con patate alla curcuma e crema di piselli freschi, il baccalà mantecato con cialde di pane al nero di seppia e sesamo e i mondeghili di vitello con vellutata di zucchine alla scapece e briciole di pane alle acciughe.
Tra i primi gli gnocchi alla carbonara con guanciale croccante e ovviamente il risotto alla milanese con riduzione di vitello e pistilli di zafferano, come tradizione comanda.

Risotto alla milanese | Osteria Brunello Milano
Oltre alla già osannata cotoletta, di ottima cottura il petto d’anatra con mele saltate, indivia belga e senape in grani. Infine, ben realizzati anche i dessert.
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STK – Milano
STK Milan: la steakhouse di lusso del ME Milan Il Duca
Hamburger americani (ma di lusso) in abbinamento a cocktail raffinati: in piazza della Repubblica a Milano si mangia come a New York.
Siamo nel locale del centralissimo hotel ME Milan Il Duca, cinque stelle della catena alberghiera Meliá, una steakhouse che ha il fascino di un elegante lounge contemporaneo.
Qui nascono i lux burger, preparati con la carne USDA, quella soggetta alla certificazione per l’export: STK BRGR con manzo Wagyū, pomodoro, formaggio e salsa; Fish BRGR con pesce, salsa tartara, lattuga e pomodoro; Veggie BRGR con burger di falafel, pomodoro, formaggio e salsa STK; Pulled BRGR con straccetti di maiale, cetriolini sottaceto, salsa sriracha e coriandolo. Il menu nasce da una rivisitazione dei grandi classici americani come i Lil’ BRG a base di manzo Wagyū, o i Mac & Cheese all’astice.

STK Burger | STK Milano
Un discorso a parte lo meritano i topping – che accompagnano anche le bistecche – con cui si può giocare con qualsiasi tipo di abbinamento (o così dicono): si può scegliere tra pancetta e formaggio, tartufo nero, crosta di pepi (un formaggio che si usa molto negli States), mezza coda di astice alla griglia, ostriche sale e pepe, burro all’aglio o granchio soffice. Non mancano comunque altri piatti, dai crudi di pesce alla suprema di pollo con pak choi, spugnole e uova di quaglia.

Tomahawk | STK Milano
Da STK Milan una cena internazionale si aggira intorno ai 24 euro per hamburger e 15 euro per i cocktail, creati su ispirazione dei più famosi artisti di strada newyorkesi. Gli STK gemelli del nostro milanese si trovano a New York, Washington DC, Miami, Chicago, Atlanta, Los Angeles, Las Vegas, Toronto, Orlando, Londra e Ibiza.
Il servizio è preciso e la cantina vira decisamente sui rossi, con etichette italiane e straniere. Per un aperitivo o un drink dopo cena fate un salto al decimo piano: il Radio Rooftop Bar ha una delle migliori terrazze di Milano.
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Nordic Grill – Milano
Per chi ha voglia di carne, una griglieria scandinava a Sant’Ambrogio

Nordic Grill Milano: l’ambiente in stile scandinavo
Nel cuore di Milano, in zona Sant’Ambrogio, c’è una griglia sempre accesa, arredamenti di legno chiaro di betulla e quella rassicurante accoglienza che non viene espressa solo dai comodi divanetti o dalla fornita cantina, ma da quell’atmosfera rilassata che indica che si è giunti a un vero e proprio rifugio, un rifugio che solo chi ha vissuto a lungo nei scandinavi può concepire.
Al Nordic Grill i tagli provengono da tutto il mondo, con una decisa preponderanza di carne del Nord Europa, a cominciare dal “tagliere nordico” (lardo, guanciale, salame di caccia, speck d’anatra, porchetta di montagna e cipolla rossa all’agro), ma troviamo anche carni d’oltreoceano, come il Tomahawk australiano e la bistecca di Black Angus Nebraska, servita con patate al forno, o il T-bone di Black Angus Irlandese, la tagliata di petto d’Anatra alla brace o ancora le costine d’agnello d’Irlanda alla brace profumata al timo.
- Nordic Grill Milano: il tagliere nordico
- Nordic Grill Milano: costine d’agnello d’Irlanda alla brace profumata al timo
Anche gli amanti del pesce trovano “pane” per i loro denti, anzi hamburger, nordico anch’esso, con il bun che diventa una patata al vapore e salmone affumicato condito con panna acida al posto della carne. Tra i secondi di pesce il trancio di salmone Gravlax scottato alla piastra con panna acida, il filetto di trota salmonata con crema di cavolo rosso e zenzero o il filetto di baccalà al forno con le patate allo zafferano arricchiscono un’offerta “nordica” che mancava sulla piazza di Milano.
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