Conferme e novità sul podio della classifica più discussa del mondo della gastronomia. Anche quest’anno il panel di 800 esperti mondiali di cucina ha stilato la classifica dei migliori ristoranti del mondo.
Si è classificato primo per la seconda volta consecutiva René Redzepi del Noma di Copenaghen, al secondo posto El Celler de Can Roca (Girona) dei fratelli Roca e al terzo posto il Mugaritz (Errenteria) di Andoni Luis Aduriz.
Grandissimo risultato per Massimo Bottura (Osteria Francescana), quarto classificato. Buone posizioni anche per altre stelle della cucina italiana che entrano nei 50 Best: Combal.zero, Le Calandre, Cracco, Dal Pescatore, Il Canto.
Vinitaly 2011
Verona dal 7 all’11 aprile ospita la 45° edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati. Per districarsi nella miriade di espositori presenti (quasi 4000), l’organizzazione mette a disposizione MyVinitaly, un’agenda virtuale con la quale è possibile pianificare la visita in fiera memorizzando gli appuntamenti più interessanti e gli stand da non dimenticare. Una volta impostata, l’agenda può essere stampata oppure memorizzata su PC.
Orario: da giovedì a domenica, dalle 9.30 alle 18.30; lunedì, dalle 9.30 alle 16.30.
Satollo da Roma a Lanzarote
Satollo, il ristorante di Testaccio (Roma) che per qualche anno ci ha tenuto ottima compagnia con la cucina di Gaia Giordano, ha chiuso il 27 di febbraio. Davide e Chiara, i titolari, la prossima estate inizieranno una nuova avventura sull’isola di Lanzarote (Spagna). Per chi fosse interessato a un soggiorno gourmet da quelle parti, il sito di Satollo dovrebbe continuare a esistere con gli aggiornamenti sul nuovo progetto.
Burro Antica Cremeria
Un burro ottenuto con sola panna fresca d’affioramento semplicemente delizioso, perfetto per preparare dolci oppure per un pane burro e marmellata memorabile. Il sapore è dolce, gli aromi sono intensi, caratteristici del latte crudo appena munto. L’azienda produttrice è la Montanari & Gruzza della provincia di Reggio Emilia.
Filetti di alici in olio d’oliva Sangiolaro
Deliziosi questi filetti di alici conservati sott’olio. Polposi, della giusta consistenza, saporiti ma non salati. L’azienda produttrice, la toscana “Ghezzi – genuine tradizioni del mare”, realizza anche altre conserve ittiche di qualità, come il tonno e la ventresca in olio d’oliva e le acciughe salate.
La pittura in cucina
Di Luca Mariani, Agata Parisella e Giovanna Trapani, Sellerio Editore Palermo
Un delizioso libricino imperdibile per tutti coloro che amano la cucina e l’arte. In questo volume sono state selezionate 37 nature morte – l’esempio classico di opera pittorica in cui compaiono alimenti e vivande di vario genere – italiane e fiamminghe dei secoli XVI e XVII, ciascuna delle quali è commentata dal punto di vista artistico e seguita da una ricetta ispirata agli elementi che compaiono nel quadro. All’opera uno storico dell’arte (Luca Mariani) e una cuoca (Agata Parisella, del noto ristorante Agata e Romeo di Roma), coadiuvati dalla giornalista gastronomica Giovanna Trapani. Il risultato è interessante e molto piacevole da leggere.
All’Enoteca – Canale
Da sempre chef di talento, con una tecnica impeccabile, in quest’ultimo anno Davide Palluda ha offerto nel suo ristorante di Canale, inserito all’interno dell’Enoteca Regionale del Roero, una cucina ancora più brillante del solito.
Piatti della tradizione locale si alternano a innovative interpretazioni delle grandissime materie prime del territorio, ma tutti sono accomunati da una cifra stilistica inconfondibile, da una leggerezza del tocco e da un’eleganza che difficilmente si può dimenticare.
Fra i piatti memorabili assaggiati all’Enoteca di Canale spiccano i due ravioli in due servizi (al pesto liquido, patate e fagiolini e al Blu del Moncenisio, pere e mandorle), semplicemente sublimi, i tortelli di acciuga, zuppa di burrata, peperoni tostati e pane, intenso e gustoso melange di prodotti del nord e del sud, il meglio del coniglio, un viaggio nelle forme di questo protagonista della cucina regionale, e il super-classico fassone “dalla testa ai piedi”.
Nessuna sbavatura, piatti perfetti, accompagnati da una cantina che offre la possibilità di assaggiare tutti i grandi vini della regione, con una particolare attenzione per quelli del Roero.
Antica Corona Reale – Cervere
Una grande tavola piemontese. Così potremmo definire questo ristorante che affonda le proprie radici nella tradizione regionale e nei prodotti del territorio.
Il ristorante “Da Renzo” a Cervere è un posto storico, un locale solido che offre una selezione di vini davvero notevole, con tutto il meglio dell’enologia regionale e una cucina ricca e gustosa, che interpreta alla perfezione le eccellenti materie prime piemontesi.
Se queste ultime vengono esaltate in piatti di una semplicità “zen” come la tartare (al coltello) di fassone con scaglie di Parmigiano o nei bocconcini di salsiccia di Bra, la mano in cucina si esprime al meglio nelle paste sottili e delicate dei tortelli di porri di Cervere DOP e patate di Entracque al burro di malga o nei tortellini di Seirass della Valle Pellice e Roccaverano Dop al burro di montagna e nella cottura delle carni, dal piccione allo scamone di fassone.
Non si scende di livello con i dessert, fra i quali ho particolarmente apprezzato l’aspic ai frutti di bosco e moscato con sorbetto ai frutti di bosco.
Se c’è una critica che posso muovere all’Antica Corona Reale è la ricchezza dei piatti, a volte eccessiva per qualcuno non avvezzo alla sontuosa cucina piemontese.
Ma in definitiva trovo che questo ristorante costituisca un tassello fondamentale per approfondire la conoscenza della grande cucina piemontese, con l’indubbio vantaggio di poterla accompagnare con grandissimi vini, proposti a prezzi di grande correttezza.
- Valutazione:
L’Ultimo Chef Cinese
Di Nicole Mones, ed. Neri Pozza
L’Ultimo Chef Cinese è, a mio avviso, uno dei più bei romanzi a sfondo gastronomico pubblicati negli ultimi anni. Un viaggio nella sfaccettata cucina cinese, un racconto che fa assaporare tutto il fascino e la ricchezza della gastronomia di questo grande paese e che si intreccia con la storia delle persone che sono protagoniste del romanzo, senza per questo scadere nel romanzo rosa.
Maggie, una giornalista gastronomica americana, dopo la perdita del marito, parte per Pechino con l’obiettivo di risolvere una delicata questione privata. Il viaggio diventa l’occasione per intervistare Sam Liang, un giovane chef di talento di origine cino-americana, diretto discendente della scuola tradizionalista di Liang Wei, cuoco diventato celebre per il suo trattato intitolato “L’Ultimo Chef Cinese”.
Maggie e Sam si incontrano e inizia così un viaggio alla scoperta dell’alta cucina cinese, delle tradizioni di questo paese, dei costumi, della difficoltà di coniugare passato e modernità. Il cammino dei due protagonisti ci fa conoscere una cultura gastronomica in cui il cibo non è solo piacevole fonte di sostentamento, ma anche un raffinato gioco intellettuale e un modo di prendersi cura di sé stessi e degli altri.
Una bella storia che ha il pregio anche di una scrittura scorrevole e accattivante, che riesce a tenere alta l’attenzione dalla prima all’ultima pagina. Un libro da non perdere per tutti coloro che sono affascinati dall’Oriente.
Confortatemi con le mele
Di Ruth Reichl, ed. Ponte alle Grazie
Ruth Reichl è probabilmente la più celebre critica gastronomica di sempre, colei che negli anni di lavoro per il New York Times ha escogitato centinaia di incredibili travestimenti pur di non essere riconosciuta nei ristoranti che doveva recensire. Critica, scrittrice di successo, ex direttrice di Gourmet Magazine… insomma, da qualche decennio un personaggio di primo piano nel mondo del food.
“Confortatemi con le mele” è il secondo volume della Reichl dedicato alle sue memorie gastronomiche, se così possiamo definirle. È il seguito de “La parte più tenera” e precede il famoso “Aglio e Zaffiri, vita di una gastronoma mascherata”. Fra tutti “Confortatemi con le mele” resta il mio preferito. Ironico, divertente, appassionante, alle volte struggente, questo romanzo è un concentrato di emozioni filtrate attraverso il cibo, i ristoranti, l’arte del cucinare.
Qui la Reichl racconta i suoi primi passi come critica gastronomica, la sua esperienza al Los Angeles Times e le numerose vicissitudini personali di quegli anni: l’allontanamento dal marito e dall’ambiente di Berkeley, la voglia di un figlio che non arriva, le difficoltà economiche…
È una storia coinvolgente, che trasmette una sensazione di vero amore per il cibo e ci mostra come le esperienze gastronomiche abbiano scandito i momenti salienti della vita dell’autrice. Una critica gastronomica che in questo volume appare semplicemente “umana”, consapevole delle proprie capacità e dei propri gusti, ma spesso anche insicura e soffocata dal senso di responsabilità. Scorrendo le righe di questo romanzo vi sembrerà di cucinare, viaggiare e assaggiare insieme a Ruth.
Sono molte le ricette inserite all’interno del romanzo, con tanto di ingredienti e spiegazione dettagliata. Per qualcuno sarà uno stimolo a lanciarsi ai fornelli, io invece preferisco godermi il racconto.