Indirizzo: | via Andrea del Verrocchio, 8r - 50122 Firenze |
Telefono: | 055 2341100 |
Sito internet: | www.cibreo.com |
Fascia di prezzo: | 70-80 euro |
Tipo di locale: | ristorante |
Carte di credito: | tutte |
Andateci per: | scoprire la cucina di Fabio Picchi |
Preparatevi a immergervi in un’esperienza gastronomica sui generis. Questo è il tempio di Fabio Picchi, uno dei più iconici e sorprendenti cuochi italiani, grande talento espresso tanto nella più classica cucina fiorentina, quanto in progetti innovativi come il Ciblèo (lo spazio in cui Picchi dà vita a una personalissima fusion tosco-orientale). Il Cibrèo, invece, è la “casa madre”, il luogo dove tutto è partito, nel 1979. La zona in cui sorge, nel cuore di Firenze, è ormai un ritrovo per chi ama la buona cucina e la convivialità, perché Picchi e famiglia hanno dato risposta a tante domande di chi esce a pranzo o a cena, con il Caffè del Cibrèo, la Trattoria del Cibrèo e persino il Teatro del Sale, dove si mangia davanti a un palcoscenico.
Qui, in via del Verrocchio 8r, va in scena la grande cucina toscana, quella più legata alle tradizioni e alle stagioni, quella fatta di grandi prodotti e di grande conoscenza del territorio.
Prendete posto a uno dei tavoli rotondi della classicissima sala – elegante e ovattata, dominata da arredi in legno – e lasciatevi raccontare il menu. Eh sì, qui il menu è davvero raccontato a voce, come ormai non succede quasi da nessuna parte, almeno per quanto riguarda i locali di un certo livello. A molti può non piacere, ma qui anche il racconto del menu ha un suo stile, affatto scontato.
E allora, cosa si mangia al Cibrèo? Piatti intensi, saporiti, gustosi, da assaporare senza pensare troppo alla dieta, perché qui la sostanza non manca. C’è la polenta morbida con olio e Parmigiano, il passato di pesce (ricciola nel nostro caso) leggermente piccante, l’immancabile ribollita, il cervello d’agnello cotto a vapore e condito con burro e noce moscata, il piccione arrosto con mostarda di frutta, la guancia di manzo in umido con pomodoro e cipolla, le seppie in zimino, la parmigiana di melanzane (con aggiunta patate e besciamella), il tortino di baccalà mantecato e patate…
Ma prima delle portate principali – qui si scelgono soltanto primi, secondi e dolci – c’è una meravigliosa carrellata di antipasti (inclusi nel prezzo), una giostra che vi prende per la gola a suon di trippa, prosciutto tagliato a coltello, salame, sottoli, fegatini, ricottina…
La carta dei vini è ampia e adeguata al contesto, il servizio professionale, ma affatto distaccato. I prezzi non sono popolari, ma siamo pur sempre nel tempio del più famoso e celebrato cuoco fiorentino, e se volete spendere un po’ meno, godendo comunque di una bella cucina, potete provare la Trattoria o il Caffè del Cibreo.
P.S. per chi non lo sapesse, il cibreo è un tipico intingolo toscano preparato con rigaglie di pollo, uova, brodo, succo di limone, sale e pepe.
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