
Oltre 130 tra chef, pizzaioli e pasticceri la prima sera per la Repubblica del Cibo nelle strade di Vico Equense (Napoli); 21 tra grandi chef, fornai e pasticceri per la Cena di Beneficenza al Bikini, più tantissimi altri chef alla Friend’s Lounge per la serata “easy”. E ancora, il martedì, chef stellati e pizzaioli per La Notte delle Stelle a Seiano, più l’imperdibile (che noi però perderemo, purtroppo) e golosissimo Dessert Storm alle Axidie.
Insomma, tantissime cose buone da mangiare anche quest’anno a Festa a Vico e impossibile assaggiarle tutte. Vi proponiamo allora una carrellata su quello che abbiamo effettivamente assaggiato e fotografato o che ci è stato “suggerito” da amici fidati.
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LA REPUBBLICA DEL CIBO
Pizza Dream Team: nel giardino dell’Università della Pizza alcuni bravissimi pizzaioli sfornavano e friggevano a tutto spiano. Hanno attirato la nostra attenzione la Primavera Cilentana (mozzarella nella mortella, pomodoro datterino giallo, ‘nduja di Spilinga, basilico ed olio extravergine) di Paolo De Simone della pizzeria DaZero di Vallo della Lucania, la pizza Elena Ferrante di Vincenzo Esposito di Carmnella – con ragù della domenica, fiordilatte di Agerola, ricotta e pepe nero, omaggio alla misteriosa scrittrice napoletana –, la pizza fritta di Ciro Oliva (Concettina ai Tre Santi, Napoli) e la pizza con impasto integrale, datterini semisecchi, alici di menaica, scarola e cipollotti del giovane Valentino Tarfuri di 3Voglie di Battipaglia.
Le Bifore/Roof&Sky (versione invernale ed estiva del locale di Bacoli): tagliatella di calamari con piselli, crema di patate al limone e patate viola, un piatto fresco ed elegante di Michele Grande; un posto da andare a provare.
Villa Chiara Orto&Cucina: paninetti di grani antichi e prugna con palamita marinata con alghe e agrumi, crema di fave, cipolla di Tropea in agrodolce e cicoli ripassati. Più facile a mangiarsi che a dirsi, il piatto di Faby Scarica.
Baccalaria: il food truck di Vincenzo Russo – versione su tre ruote del divertente ristorante napoletano – proponeva un baccalà con pico de gallo in versione campana (limone e prezzemolo al posto di lime e coriandolo) servito con una tortilla di mais.
Il Moera: muffin di cipolla con spuma di Aglianico e valeriana, piatto semplice ma intrigante quello di Francesco Fusco.
Veritas: gamberi con aria di Campari, melone, capocollo e burrata; insolita versione “mare e monti” per il bel piatto di Gianluca D’Agostino, con una presentazione molto elegante anche nella versione “da strada”.
Il Foro dei Baroni: Dalla Contrada Selva… Consistenza d’asparagi su terriccio di bietola rossa mandorle e pioppini. Avevamo già assaggiato al suo ristorante a Puglianello il piatto “vegano” di Raffaele D’Addio e ci era piaciuto molto.
Osteria dell’Orologio: buonissimo davvero lo shabu shabu di tonno in consommé di carne orientale proposto da Marco Claroni, perfetto incontro tra oriente e occidente. Probabilmente il migliore assaggio della serata.
Casa&Bottega: Ravioli di rapa e manzo, una tartare di manzo racchiusa da due sottili fette di rapa marinata servita con una salsa di ciliegie e pomodoro, misticanza e semi misti, burrata di Andria, alici di Cetara (fornite da Pasquale Torrente) olio ai capperi di Ventotene e polvere di olive di Gaeta. Massimiliano Sepe era “ospite” di una macelleria del centro di Vico e non poteva trovare sede più adatta per il suo bel piatto a base di carne cruda.
Sara Palmieri con Non Solo Glutine: buone, divertenti e intelligenti le focaccelle senza glutine della giovane Sara (la trovate all’Antica Osteria di Nusco con le sue pizze) con tre impasti “aromatizzati” diversamente abbinati a tre farciture: impasto alla menta per quella con la frittata, al pistacchio per quella con la mortadella e all’Aglianico per quella con soppressata e provolone. C’erano anche le versioni dolci, che non abbiamo assaggiato.
Evù: pasta fagioli e cozze, un grande classico in chiave moderna (con la crema di fagioli e la pasta fritta e croccante) per il piatto di Michele de Martino e Riccardo Faggiano che per due giorni hanno aiutato anche gli altri chef e non si sono tirati indietro nemmeno dall’affettare e servire mozzarella e ricotta a Cetara. Grandi!
Cucinieri per casa: il trio composto da tre cuochi “per caso” (ma che fanno sempre più sul serio) era Come un baccalà: palamita al sale con rapa bianca e rapa rossa (in chips), pinoli e salsa di coriandolo.
Pasticceria Tabiano: non potevano mancare i dolci di Claudio Gatti, tutti dedicati alla Duchessa di Parma che 200 anni fa esatti arrivò in città. Tra questi anche la nuova versione della sua fantastica focaccia dolce, con impasto al cioccolato e farcia allo zabaione e nocciola.
Attenzione: vi aspettano altri articoli sugli assaggi a Vico Equense… #staytuned
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