
Esponente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, Salvatore Gatta è il faro della buona pizza in Lucania. Nasce in realtà come maestro del gelato, per poi tornare alle origini.
La pizza, inizialmente cotta nel “ruoto”, era infatti venduta al taglio nel bar di famiglia.
Dalla madre Salvatore ha ereditato la dedizione e la passione, ma soprattutto un lievito madre di oltre trent’anni.
Impasto di ispirazione partenopea, farina tipo 1 macinata a pietra e acque minerali del Vulture. Questo legame con la sua terra Salvatore lo rende ancor più evidente nella scelta degli ingredienti, pescando a piene mani dal patrimonio gastronomico della sua regione. L’emblema di questa filosofia è senza dubbio la pizza Lucana: bufala lucana, pomodorini al piennolo, olive di Ferrandina, paprika dolce di Senise e caciocavallo podolico.
Sulle sue pizze finiscono anche altre eccellenze della Basilicata, come la salsiccia pezzente, il pecorino di Filiano, i funghi cardoncelli e l’immancabile peperone crusco.
L’omaggio alla tradizione napoletana è certamente la rivisitazione della Mastunicola, la pizza delle origini, venduta per le strade di Napoli prima dell’avvento dei pomodori dall’America.
Nel libro “La Buona Pizza”, di Tania Mauri e Luciana Squadrilli (con foto di Alessandra Farinelli) uno dei dieci capitoli è dedicato a Salvatore ed al suo locale, il Fandango di Scalera, a pochi chilometri da Potenza.
Salvatore Gatta sarà fra i protagonisti de La Città della Pizza, grande evento che si terrà per la prima volta a Roma dal 31 marzo al 2 aprile 2017 presso il Guido Reni District. Save the date!
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