
Indirizzo: | 113 Great Portland Street - W1W 6QQ, London |
Telefono: | +44 (0)20 7436 3261 |
Sito internet: | www.portlandrestaurant.co.uk |
Giorno chiusura: | domenica |
Fascia di prezzo: | 40-80 euro |
Tipo di locale: | ristorante |
Carte di credito: | le principali |
Andateci per: | una cucina inglese di stampo contemporaneo ed essenziale |
Dite quello che volete sui social media – a seconda che siate fra gli apocalittici o gli integrati – ma talvolta si rivelano molto utili anche per scoprire nuovi indirizzi interessanti. Dobbiamo a Instagram, ad esempio, se abbiamo adocchiato i piatti del giovane chef Merlin Labron-Johnson che – dopo diverse esperienze stellate in giro per l’Europa, tra cui quella non trascurabile al compianto In de Wulf di Kobe Desramaults – nel 2015 se n’è tornato a Londra dove dopo soli 9 mesi dall’apertura del Portland Restaurant (e a soli 24 anni) ha preso la Stella, per poi lanciare anche il vicino Clipstone, dalla proposta più easy.
Colpiti dai suoi piatti, abbiamo deciso di andare a provare in prima persona e – dopo qualche tentativo andato a vuoto – siamo andati a pranzo al Portland in un giorno feriale, approfittando anche delle convenienti proposte per il lunch: 2 portate a scelta per 34 sterline o 3 per 39 sterline, incluso l’ottimo amuse bouche (foglie di cavolo croccanti con gocce di ricotta affumicata), il pane a lievitazione naturale, l’acqua microfiltrata, il caffè e la piccola pasticceria a base di tartellette al rabarbaro e gelatine di camomilla.
Essendo in due, abbiamo seguito percorsi completamente diversi per avere un’idea più ampia della cucina. Chi ha scelto la carne ha assaggiato un’ottima Tartare di capra di Dartmoor con alici, pangrattato, limone e acetosa seguita da un succulento special del giorno: una sorta di tagliata di manzo della Cornovaglia dalla lunga frollatura servita con purea d’aglio nero (inaspettatamente bilanciata e gustosa, senza gli eccessi agrodolci trovati in altre circostanze) e cipolle caramellate.
Chi invece ha preferito il pesce ha cominciato con un crudo di tonno con cetriolo, polvere di erba cipollina bruciata e Tiger Milk, la famosa marinata peruviana moto usata per ceviche e affini; un piatto leggero, fresco ma intrigante, molto piacevole. A seguire il filetto di pollock (un pesce conosciuto come merluzzo giallo o dell’Alaska, ma nella fattispecie pescato sempre in Cornovaglia) con carote arrostite e in purea e verbena odorosa (erba cedrina), buono ma forse meno interessante delle altre proposte.
Per tenerci leggere abbiamo deciso di dividere un dolce e la nostra scelta è – azzeccatamente – ricaduta sulla fresca e gustosa mousse di yogurt di pecora con fragole Gariguette e sorbetto di acetosella con dei bastoncini di meringa a dare un tocco croccante in contrasto con la leggera acidità del sorbetto e con il sapore intenso delle fragole.
Per accompagnare il pasto si può scegliere tra diverse etichette di vino anche al calice e una buona scelta di cocktail pensati per seguire la cucina. Per gli appassionati, c’è anche la ‘Single Bottle List’ con bottiglie rare e di particolare pregio.
La sala del Portland Restaurant è piuttosto essenziale, più simile a un bistrot che a un ristorante, ma con una sua piacevole personalità “contemporanea” data soprattutto dalla cucina a vista (senza vetri) sul fondo. La sera il menu è più ampio ma non molto diverso e la proposta a degustazione sale a 65 sterline per 6 portate.
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