
Si è svolto ieri il party di presentazione alla stampa di Bir&Fud 2.0.
Dopo una breve chiusura per lavori di ristrutturazione, il 7 aprile il locale di Trastevere riapre ufficialmente al pubblico con diverse novità, non solo nel design degli spazi interni ma anche nella proposta, che ruota sempre intorno al connubio tra birra artigianale e gastronomia di qualità. Fin dalla sua nascita nel giugno del 2007, il locale di via Benedetta 23 ha infatti puntato su questo binomio, grazie alla partecipazione dei maggiori protagonisti della ristorazione e del panorama della birra artigianale a Roma, segnando una pietra miliare nella diffusione della cultura brassicola in Italia.
Adesso, i soci del Bir&Fud (Manuele Colonna, Leonardo Di Vincenzo e Fabio Spada) presentano la versione “duepuntozero” della loro creatura, rinnovata appunto nella veste grafica, nell’ambiente e nella proposta. «Era arrivato il momento di dare una rinfrescata al locale – racconta Leonardo Di Vincenzo – ma soprattutto di fare il punto sulla birra artigianale in Italia, alla luce di tutto quello che è successo negli ultimi 7 anni e dell’enorme sviluppo che ha avuto nel nostro paese il movimento brassicolo grazie all’impegno e alla passione di birrai, esperti, divulgatori e consumatori sempre più consapevoli». «Bir&Fud è stato un locale all’avanguardia fin dalla sua nascita – afferma Fabio Spada – e la formula era tuttora valida ma, come ben sa chi segue i nostri diversi progetti, ci piace anticipare i tempi ed essere sempre un passo avanti; ecco perché abbiamo voluto re-immaginarne gli spazi e la proposta, anche prima che fosse strettamente necessario».
Il progetto del nuovo B&F, messo a punto dallo studio B15A architettura, unisce una migliore funzionalità degli spazi a una maggiore attenzione al ruolo estetico e narrativo di ambienti, materiali e forme a cominciare dall’“analogia” tra la conformazione dello spazio del locale e l’urbanistica del quartiere in cui si trova. Proprio come nel susseguirsi di vicoli e stradine che si aprono su incantevoli piazze, percorrendo lo spazio voltato stretto e profondo lungo cui si estende il nuovo bancone “Bir” rivestito da tronchi in legno di castagno appena levigati e sovrapposti, si raggiunge un ambiente più ampio, lo spazio sociale della sala “Fud”.
Al centro del locale resta comunque la birra. Per i nuovi spazi del Bir&Fud sono stati ripresi e reinterpretati gli strumenti impiegati nella produzione delle birre artigianali di Birra del Borgo, il birrificio di Leonardo Di Vincenzo a Borgorose: filtri metallici forati, ferro ossidato, pupitre in legno, terracotta, tronchi di castagno provenienti dai boschi di Borgorose, doghe di botte che diventano lampade a sospensione (dieci, in rimando alle dieci lanterne portate dalle donne che affiancano la “Madonna che allatta il Bambino” raffigurate nel mosaico in facciata della Basilica di S. Maria in Trastevere) ed elementi decorativi dalla forma astratta e contemporanea ispirata ai chicchi dei cereali, ingredienti della birra artigianale.
La birra è, naturalmente, protagonista anche dell’offerta del B&F: il nuovo bancone accoglie 36 spine selezionate da Manuele Colonna (creatore del dirimpettaio Ma Che Siete Venuti A Fa’, locale cult della scena birraia romana) di cui 10 saranno dedicate a birre “residenti” e le altre 26 a rotazione a birrifici artigianali italiani e stranieri (altra novità del locale) con ampio spazio ai cask di provenienza inglese. Ogni mese, un birrificio in particolare avrà un posto di riguardo, con 5 spine ad esso dedicato e un evento di presentazione con il birraio. Si potranno scegliere anche birre in bottiglia, tra le vere e proprie chicche della cantina del Bir&Fud che in 7 anni di attività è arrivata ad annoverare notevoli rarità tra birre italiane “da invecchiamento”, trappiste belghe, barley wine vintage, lambic e altro ancora, offrendo in alcuni casi una profondità di annate introvabile altrove. E nel Bir&Fud 2.0 ogni birra avrà il “suo” bicchiere, per poter godere nel modo migliore delle specifiche particolarità di ogni tipologia rispettando la tradizione.
Fedelmente alla linea originale del locale, sottolineata dal nome, anche il “fud” avrà il suo spazio con rinnovata attenzione alla qualità e agli abbinamenti con le birre proposte. Oltre alle pizze a lievitazione naturale cotte al forno a legna nuovo di zecca, realizzate secondo le indicazioni di Gabriele Bonci, la cucina curata da Cristina Bowerman (chef del ristorante stellato Glass Hostaria, di cui è socia insieme a Fabio Spada) propone assaggi al banco ispirati alle tapas spagnole e veri e propri piatti pensati appositamente per sposarsi alle birre.
Scoprite alcune proposte della cucina di Bir&Fud 2.0 cliccando qui e la tap list di aprile cliccando qui.
Un’ultima novità, infine, per quanto riguarda giorni e orari di apertura: il B&F 2.0 sarà aperto tutti i giorni dal mattino alla sera, con un’offerta di cucina non stop.
[Foto di Marco Cenci]
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