Tra le colline di Ramandolo, alla scoperta dei Colli Orientali del Friuli
Lasciandomi alle spalle Udine, mi ritrovo alle pendici del monte Bernadia a Nimis, nella zona di produzione vinicola Colli Orientali Friuli: un anfiteatro di vigneti su colline terrazzate. Questa non è la Carnia o il Carso, qui c’è la ponka, un terreno composto da marne e arenarie stratificate, che attrae gli enologi, perché dona ai vini mineralità e salinità.
Tra i produttori più longevi della zona la cantina Dario Coos, in località Ramandolo. Un’attività che nasce nell’Ottocento quando la famiglia Coos comincia a produrre vino su questi terreni. Circa dieci ettari vitati, vendemmiati ancora a mano, del resto non potrebbe essere altrimenti fra queste strette terrazze. Nella produzione i vitigni autoctoni prevalgono, poiché come dicono i vignaioli da queste parti “ognuno ha l’uva che si merita”. Poi nel 1986 comincia la storia moderna della cantina Dario Coos; cinque amici uniti dalla stessa passione decidono di coniugare la tradizione della famiglia con tecniche enologiche moderne.
Adottiamo una viticoltura convenzionale, l’attenzione nei confronti dell’ambiente e del nostro territorio è profonda, gestiamo le malerbe con metodi meccanici, che ci hanno permesso di eliminare totalmente disseccanti e diserbanti chimici”: esordisce l’enologo e responsabile dell’azienda, Matteo Longo.
Al contempo in cantina, spiega, si lavora “alla borgognona”: si interviene sul vino il minimo indispensabile preservando la qualità dei mosti. Matteo è un giovane nato e cresciuto in queste zone; i suoi occhi brillano mentre descrivono il lavoro svolto e senza presunzione o fanatismo, parla di rispetto e responsabilità dei tempi della natura e dell’ambiente circostante.
Durante il giro in azienda – con assaggi dell’ultima annata dalla botte e dalle vasche – Matteo Longo racconta la storia che sta dietro ai vini, parla dell’importanza del luogo e del suolo e, professando modestia, quasi sottovaluta il suo lavoro. In modo poetico Colette scrisse: “La vite fa sentire all’uomo il sapore della terra. Percepisce, e poi manifesta tramite i suoi grappoli, i segreti del suolo”.
Prerogativa della zona Ramandolo è l’appassimento in modo naturale delle uve: il microclima unico infatti gioca un ruolo fondamentale per la produzione di vini dolci. Nonostante sia una zona vinicola fredda, l’esposizione delle colline rivolte a sud tende a mitigare il clima. L’azienda Dario Coos, per beneficiare di queste particolari condizioni climatiche, ha deciso di creare due linee differenti di Verduzzo friulano, il vitigno da cui si ricava il Ramandolo, uno vinificato in acciaio e l’altro con una vendemmia tardiva. Vini da meditazione serviti già nel quindicesimo secolo ai banchetti di Papa Gregorio XII durante il Concilio di Cividale. Varietà considerate “anacronistiche”, difficili da produrre e poco promosse dai media, che solo grazie alla tenacia e alla passione sono sopravvissute all’oblio, giungendo oggi a essere rivalutate.
La degustazione è stata molto interessante e parla chiaro: eccellenze di una terra di confine.
Ribolla Gialla IGP delle Venezie 2016 Dario Coos
Fresco, delicato e di pronta beva: al naso una mineralità sassosa e salina che ricorda la sabbia dopo una giornata di pioggia. Piacevoli le note di pesca bianca e mela renetta. Con il sentore minerale che torna anche all’assaggio, per un buon finale di media lunghezza leggermente amaro.
- Valutazione:
Friuliano DOP Friuli 2016 Dario Coos
Di colore paglierino con lievi riflessi verdolini, al naso è particolarmente espressivo nei suoi toni di pasta di mandorle, frutta gialla e fiori di sambuco. Al palato mostra un buon equilibrio, pieno e minerale, con un finale che lascia una piacevole sensazione balsamica.
- Valutazione:
Venezia Giulia Malvasia istriana 2016 Dario Coos
Spessore e alcool non mancano, l’etichetta parla di 15,5%. La Malvasia di Dario Coos fermenta in vasche d’acciaio e rimane a contatto con i lieviti di fermentazione per sei mesi. Il colore è giallo paglierino con riflessi verdi, mentre il naso è notevolmente fruttato, con sentori di albicocca e pesca. Il palato è rotondo, armonico e caldo, gradevole e di buona persistenza.
Venezia Giulia Schioppettino Igt 2015 Dario Coos
Dopo la macerazione prefermentativa a freddo, utile per acquistare le note speziate, fermenta in acciaio per 5-6 giorni e affina in legno per 8-10 mesi. Al naso risaltano i toni di pepe nero, profumi di sottobosco e un sentore di liquirizia. Il corpo è agile, moderatamente tannico, nel complesso elegante. Un rosso versatile, adatto in tutte le occasioni.
- Valutazione:
Venezia Giulia Refosco dal Peduncolo Rosso 2013 Dario Coos
Maturazione dei grappoli medio-tardiva, parziale appassimento in fruttaio e successiva macerazione dai quindici ai venti giorni. A fine fermentazione segue un affinamento in barrique per almeno dodici mesi. Deciso nelle sue note di mora selvatica e mirtilli, spezie e frutta appassita, è pieno e non smentisce le aspettative. Morbido e piacevole, di buona lunghezza, non è un vino possente, ma brillante e con un buon ritmo.
Pignolo delle Venezie igt 2012 Dario Coos
È intenso e profondo al naso: tabacco, cacao e liquirizia, ma anche fiori appassiti e note balsamiche. In bocca è potente e potremmo dire ‘pignolo’ appunto: presenta infatti un tannino squillante, è ricco di materia e dal lungo finale. Da attendere qualche anno per gustarlo al meglio.
Ramandolo Il Longhino 2015 Dario Coos
Il Longhino prende nome dal vecchio cascinale della famiglia e dalla vigna alta di Coos. Nasce dal Verduzzo Giallo e dopo appassimento naturale in fruttaio fermenta in vasche di acciaio. Di colore oro intenso, al naso si fa notare la frutta candita e la vaniglia, mentre all’assaggio è dolce ma non stucchevole e risulta fresco, minerale e di buona persistenza.
Il Ramandolo DOCG di Dario Coos
È un volo pindarico dotato di forza, di precisione e di stupefacente acidità. Ottenuto da uve appassite e botritizzate, segue una fermentazione in barrique di secondo o terzo passaggio e un affinamento in legno di almeno un anno. Se il naso è complesso ed elegante, con note di frutta secca, zafferano, cannella e miele, al palato è di grande corpo, equilibrato e lungo, con un finale in cui emergono sentori di miele d’acacia e violette.
Il Picolit DOCG 2015 Dario Coos
Altro fuoriclasse il Picolit, gemma dell’enologia italiana che Veronelli definì “fermo e aristocratico, […] da meditazione”. Vino dolce estremamente prezioso che la sapienza contadina ha saputo ricavare da un vitigno fragile e che oggi resiste solo in questa terra di confine. È così chiamato forse per le dimensioni ridotte dei suoi acini, oppure per la limitatissima produzione dovuta a un parziale aborto floreale, che lascia il grappolo spargolo con acini più piccoli e più dolci. Il Picolit di Dario Coos, dopo appassimento delle uve sui graticci, fermenta in barrique nuove. Al naso è intenso, con note di fiori di campo, pesca e miele. In bocca elegante, setoso, un perfetto connubio tra morbidezza, acidità e mineralità. Ottimo vino da meditazione.
- Valutazione:
Dario Coos
Via Ramandolo, 5, 33045 Nimis Ud
Telefono: 0432 790320
Leggi anche: |
Lascia un commento