
La Macchiona è il vino eponimo de La Stoppa, importante azienda del Piacentino acquistata nel 1973 dalla famiglia Pantaleoni. Attualmente i 32 ettari vitati sono gestiti da Elena Pantaleoni e dallo storico collaboratore, e anch’esso produttore, Giulio Armani.
L’azienda ha da qualche anno la certificazione biologica, ma i due conduttori non enfatizzano più di tanto la questione. Il vino protagonista di questa verticale è prodotto dal 1973 e ha mantenuto sempre la stessa composizione di uve: 50% barbera, 50% bonarda. Le circa 30mila bottiglie prodotte provengono da una vigna dall’età variabile tra i 15 e i 65 anni. Vengono usati solo lieviti indigeni e la maturazione avviene prima in botti di rovere di Slavonia da 10 e 20 ettolitri e poi per almeno due anni in bottiglia.
Macchiona 2007
L’annata è di quelle considerate piuttosto calde, che qui alla Stoppa si è saputo interpretare al meglio. Ancora molto indietro nella sua evoluzione presenta profumi avvolgenti di frutta matura, liquirizia, china e terra bagnata. Al palato si presenta succoso, minerale, con evidenti note di rabarbaro e grafite. L’acidità è ben registrata tanto da domare una potenza a dir poco scalpitante. Buono fin d’ora, dovrebbe riservare delle belle sorprese in futuro.
Macchiona 2006
Annata appena più fresca questa 2006 che presenta uno spettro aromatico già ben definito e complesso con sfumature di frutta nera, grafite, caffè e liquirizia. La bocca è piena e scattante, i tannini sapidi e polposi e la progressione si fa decisa con un’acidità sapida che ci accompagna fino a un finale molto lungo e armonico.
Macchiona 2005
Semplicemente buonissimo. In quest’annata di grande equilibrio Elena e Giulio hanno dato veramente il meglio, esaltando tutte le caratteristiche della barbera e della bonarda. Elegante, fresca,dinamica, Macchiona 2005 ha una beva prepotente, appuntita ma piacevolissima, con una chiusura tutta verticalità e “dolcezza” in cui sono le note di radice e rabarbaro a farla da padrone.
Macchiona 2004
L’annata non ha certo aiutato questo vino che, pur conservando intatto tutto il suo fascino nei profumi di frutta scura, si apre al palato su sensazioni vegetali. La struttura è agile e scattante e manifesta la sua consueta profondità, ma i tannini sono di grana meno fine rispetto ad altre versioni e un filo di polpa in più non avrebbe guastato.
Macchiona 2003
L’annata anomala, l’annata torrida. Si sono spese pagine e pagine per raccontare il famigerato 2003. Qui alla Stoppa sembra che non se ne siano accorti. Profumi freschi (sic!) di radice e pepe accompagnano un palato pieno e sapido di rara agilità e distensione. Nessun accenno a surmaturazione o tannini polverosi ma anzi tanta tensione e beva succosa.
Macchiona 2002
L’annata fresca e piovosa ha lasciato qualche traccia soprattutto per quanto riguarda un’acidità leggermente sopra le righe, ma l’impressione complessiva è comunque buona perché la struttura è solida ed esprime grande energia e una gioventù quasi imbarazzante. Il palato è nervoso, salato e di assoluta integrità.
Macchiona 1998
Raggiunte le quattordici primavere questo vino di presenta in forma smagliante, con note decise di lampone e liquirizia. La bocca è di grande eleganza, fragrante, agile e nervosa. I tannini sono succosi e la progressione al palato suadente e ricca di richiami di sottobosco. Il finale è saporito e profondissimo con una persistenza da vero “grande”.
Macchiona 1993
Questo ’93 rischia di fare la fine del vaso di coccio tra quelli di ferro. Discreti i consueti e piacevoli profumi di radici e frutti rossi, ma quello che un po’ manca è il palato, che si presenta asciutto, duro, ai limiti della spigolosità.
Macchiona 1991
Un Macchiona di grande classicità, un vero manifesto di tutte le sue caratteristiche migliori: naso complesso di frutti rossi, rabarbaro e china. La bocca è composta e agile, di un’agilità fine e tesa. Tannini eleganti definiscono con grande precisione ed equilibrio una progressione decisa e articolata. Un rosso ancora scalpitante e di grande beva.
Macchiona 1986
Narra la leggenda che i cosiddetti vini “naturali” non invecchiano bene e danno il loro meglio nei primissimi anni di vita. Venite qui alla Stoppa e cambierete rapidamente idea. I profumi sono un vero caleidoscopio dove si susseguono il tartufo bianco, i lamponi e il pepe. La bocca è di un’eleganza che accarezza il palato, i tannini sono scolpiti, la beva è fresca, suadente e di una impressionante verticalità. Un rosso completo, integro e lunghissimo.
La degustazione si è svolta il 29.01.2012 in azienda.
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