
Ecco i migliori Gigondas assaggiati in occasione di Découvertes en Vallée du Rhône 2011, la bella presentazione/anteprima dei vini del Rodano che si svolge ogni due anni.
Gigondas La Tour Sarrazine ’09 Les Clos des Cazaux
La casa di famiglia si appoggia su di una struttura risalente al XII secolo di proprietà dei templari proprio nel cuore del vigneto del Vacqueyras. La tenuta invece è divisa in due: 25 ettari su dei pendii argillo-sabbiosi nell’AOC Vacqueyras, e 15 sui terreni calcarei tipici delle Dentelles de Montmirail in AOC Gigondas. Le rese medie di 28 hl/ha sono tra le più basse delle due denominazioni. La Tour Sarrazine ’09 (70% grenache, 15% syrah e 15% mourvèdre, assaggiato da vasca, sia acciaio che cemento) viene prodotto con grappoli non diraspati e presenta dei profumi di grande freschezza, con spiccate note aromatiche e fruttate. Il palato, teso, pulito e preciso, si esprime maggiormente sui registri terrosi, con note di radici, senza per questo rinunciare al frutto.
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Gigondas la Tour Sarrazine ’99 Les Clos des Cazaux
Oltre all’anteprima del 2009 ci è stato proposto anche l’assaggio del 1999 in magnum. I profumi, evoluti ma di grande precisione aromatica, giocano su toni di caffè, catrame e sottobosco, con sfumature di tartufo, mentre il palato si rivela ricco e disteso allo stesso tempo, lungo, coerente, profondo e affascinante.
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Gigondas ’06 Clos du Jouncas
Primo Domaine ad essere lavorato in regime biologico qui a Gigondas, a partire dal 1980. La famiglia Chastan possiede 11 ettari situati su di un terreno principalmente argillo-calcareo, 10 dei quali in un lieu-dit che porta il nome dell’azienda. Nella versione 2006, da grenache per l’80%, con saldo di mourvedre, cinsault e syrah, a un naso ancora problematico, in cui su di un sottofondo floreale spiccano note di prugna e tapenade ma cui manca un filo di nitidezza, fa seguito un palato ricco e preciso, pieno, con tannini setosi e un finale lungo e succoso davvero molto convincente.
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Gigondas ’08 Domaine Cros de la Mûre
Il Domaine Cros de la Mûre da qualche anno sta assumendo lo statuto di azienda di culto, pur avendo pochissime vigne nelle zone di maggiore qualità della regione. Da un solo ettaro di vigne a Gigondas Eric e Myriam Michel producono questa splendida etichetta, vinificata e maturata solo in vasche in cemento, da 80% Grenache, 10% Syrah e 10% Mourvèdre. La sua versione 2008 è senza dubbio tra i migliori Gigondas da noi assaggiati di quest’annata difficile e piovosa. Al naso spiccano nitidi sentori di tapenade di olive nere, spezie e frutti neri, mentre il palato è ricco e pieno, di grande densità ma anche vibrante, lungo e fresco, dinamico. Straordinario per l’annata e ancora in crescita.
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Gigondas Adage ’07 Domaine de Montvac
Cécile Dusserre è la quinta generazione alla guida dell’azienda, centrata principalmente sulla produzione di Vacqueyras. Dai suoi 3 ettari di Gigondas, delle vigne terrazzate su suoli calcarei e di argilla rossa situati sui contrafforti delle Dentelles de Montmirail, nasce l’Adage, (70% Grenache, 25% Syrah e 5% Mourvèdre). Il naso si presenta elegante e nitido, ma anche complesso, con note di frutto nero e spezie seguite da sfumature di radici, mentre il palato è davvero affascinante: coerente e fine, ha un finale lungo, vibrante e piacevolissimo .
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Gigondas ’09 Domaine Palon
Il Domaine Palon è un’azienda di 15 ettari, 7 dei quali vitati con vigne di circa 45 anni d’età media, situati su suoli di argille rosse. Il loro Gigondas nasce da un blend di grenache (79 %), syrah (15 %) e mourvèdre (6%). Il 2009 si presenta con profumi terrosi, di frutti neri e macchia mediterranea, mentre il palato è coerente, pulito, scorrevole e ben fatto.
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Gigondas Cuvée Noé ’09 Domaine Palon
Più riuscita e affascinante la Cuvée Noé ’09, (50% grenache, 25% mourvèdre e 25% syrah), dai profumi minerali di scisti, china, erbe aromatiche e violetta. Il palato, di buona ricchezza ed equilibrio, è coerente e piacevole, abbastanza lungo e ben realizzato per un Gigondas convincente e di notevole tipicità.
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Gigondas ’05 Domaine de Pasquiers
Il Domaine de Pasquier, guidato dai fratelli Jean Claude e Philippe Lambert, pur essendo nato nel 1935 imbottiglia i propri vini solo dal 2002. L’azienda, che lavora in biologico, può contare su ben 90 ettari in Côte du Rhône, di cui 40 nell’interessante zona del Plan de Dieu, ma solo 0,25 ettari a Gigondas. Da questa piccola parcella nasce questo vino, blend paritario di grenache e syrah, dai ricchi profumi speziati di pepe, con note di liquirizia ed erbe aromatiche, mentre il palato, coerente e di buona struttura, si dimostra compatto, con tannini presenti ma non asciuganti e un buon frutto finale per offrire un vino interessante, un po’ contadino ma preciso aromaticamente.
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Gigondas ’07. Domaine Raspail-Ay
I vini di raspail Ay provengono da una sola parcella di 18 ettari, situata su suolo argillo-calcareo con piante, che vengono rinnovate in ragione di un ettaro ogni 7 anni e che arrivano fino ai 45 anni d’età. A parte una piccola quantità di rosato, Dominique Ay produce una sola etichetta, in cui viene assemblata tutta la produzione. Il suo Gigondas è composto per l’80% di grenache, assemblato con un 15% di syrah e un 5% di mourvèdre. La versione 2007 al naso presenta dei toni di frutto nero maturo, cioccolato, china e radici. Il palato, di grande densità, spessore e pienezza, ha note di fichi e liquirizia, seguite ancora dalla china, è lungo, vibrante e austero, un mangia e bevi senza però alcuna pesantezza, grazie a un finale fresco e nitido.
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Gigondas Tradition ’09 Santa Duc
Il Gigondas “base” ’09 di Yves Gras si presenta con un naso da grande cuvée, con sentori di cioccolato, liquirizia, spezie e macchia mediterranea. Il palato è succoso, ricco di tensione e profondità, vibrante ed elegante. Un vino tutto da bere, scorrevole e fresco senza essere per nulla banale, davvero molto bello.
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Gigondas Prestige des Hautes Garrigues ’09 Santa Duc
La selezione di punta dell’azienda propone dei profumi di macchia mediterranea, liquirizia e viola. Il palato è fine ed equilibrato, ricco, con una struttura molto importante gestita splendidamente. Teso, fresco e dinamico, dai toni minerali, quasi salati, sorprendentemente si circonda di un tannino morbido, note di frutta rossa dolci e mature e un lungo finale di erbe aromatiche e cioccolato. Splendido, invitante per la sua grande beva ma anche quasi austero nonostante i 16,4° di alcol. Un vino affascinante e coinvolgente.
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Gigondas ’09 Château de Saint Cosme
Frutto di un classico blend (60 % grenache, 20% syrah, 18% mourvèdre, 2% cinsault) e da uve non diraspate, il Gigondas ’09 di Saint Cosme – passato in barrique da 1 a 4 anni per il 70%, mentre il restante 30 non ha visto legno – al naso presenta dei profumi maturi, con sentori terrosi e di frutta nera. Il palato è coerente, compatto, un po’ ruvido e con tannini ancora inchiodati, ma di grande autenticità. Un vino da attendere. Va ricordato che nel 2009 all’inizio della primavera su Gigondas è caduta la grandine, evento che non si verificava da quasi un secolo e che ha portato alla più bassa resa nella storia dell’azienda.
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Gigondas Hominis Vides ’09 Château de Saint Cosme
Grenache in purezza, l’Hominis Vides è un lieu-dit con suolo sabbioso-calcareo. L’azienda considera questo come il suo vino più complesso, profondo e allo stesso tempo fine. Dopo la grandine primaverile, il 2009 ha visto un’estate secca, ma il suolo ha mantenuto umidità, mantenendo la vigna in un buon equilibrio. Maturato tutto in barrique, solo per il 30% nuove, al naso evidenzia profumi di frutti neri e violetta, con sfumature di tapenade. Il palato è ricco e succoso, ma nel finale resta un po’ asciutto e manca di profondità.
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Gigondas Le Claux ’09 Château de Saint Cosme
100 % Grenache, non diraspato, su di un suolo di marne calcaree del miocene, maturato tutto in barrique, solo per il 30% nuove, Le Claux è il Gigondas di Saint Cosme più adatto all’invecchiamento. Il 2009 ha portato rese davvero molto basse e una concentrazione che è ancora poco leggibile. Al naso minerale, con note di macchia mediterranea, sottobosco e un po’ di spezie, fa seguito un palato ricco, pieno, complesso, dal finale lungo ma asciugante.
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Gigondas ’06 Domaine Saint-Gayant
Decima generazione alla guida del Domaine, la famiglia Meffre è uno degli attori storici del territorio di Gigondas. Possiede 16 ettari situati su di un suolo ciottoloso argillo-calcareo, con vigne di 55 anni d’età. L’annata 2006 è un blend di grenache per l’80%, con l’aggiunta di un 15% di syrah e di un 5% di mourvèdre, tutti non diraspati. La maturazione è classica, in botti grandi e demi-muid. I profumi sono cupi, segnati dal sottobosco e la tapenade di olive nere, mentre il palato si rivela succoso, abbastanza profondo e ben fatto, con finale equilibrato e di buona lunghezza.
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