
Uno dei più grandi vini rossi mai prodotti in Italia. Tanto potrebbe bastare. Ricordiamo questo vino quasi vent’anni fa accanto a Chateau Latour e Chateau Maragaux, entrambi 1982, in un assaggio comparato, dal quale ne uscì trionfatore nello stupore generale.
A distanza di tanti anni questo monumento al sangiovese non ha perso nulla, ma proprio nulla, della sua proverbiale energia. Profumi floreali da grande vecchio fanno da contorno a note di humus. La bocca è di una freschezza e integrità sorprendenti, i tannini sono una carezza, l’acidità quasi sospesa e la lunghezza al palato da restare senza fiato.
Chissà quanto verrà a costare adesso una bottiglia di Case Basse dopo che l’azienda è rimbalzata agli onori di cronaca per il fattaccio del cantiniere che ha sversato diverse annate giù per il tombino… Resta comunque il fatto che come vino è uno dei miti dell’enologia italiana. Probabilmente siamo al pari di Romano Dal Forno, Bepi Quintarelli, Gaja, ecc..
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