
Indirizzo: | via di San Simone, 70 - 00186 Roma |
Giorno chiusura: | nessuno |
Farine macinate a pietra 100% bio, lunga maturazione (48 h) e ingredienti di stagione di origine laziale. Così recita l’accattivante lavagna che accoglie i palati più curiosi in via di San Simone, nel locale che fino a un anno fa ospitava la gelateria di Stefano Marcotulli, oggi adiacente.
Qualche tavolino nello spazio antistante il piccolo teatro dei Coronari renderà più piacevole la vostra pausa pranzo in questa pizzeria al taglio di qualità, che può contare sulla consulenza di Gabriele Bonci, la cui esperienza si fa sentire nella fragranza e digeribilità dell’impasto.
E non pensiate che il ricorso al nome del panificatore più famoso della città sia uno specchietto per le allodole; nonostante i numerosi impegni che lo portano ormai a collaborare con molte attività del panorama romano, la mano di Bonci si avverte anche nell’originalità degli accostamenti di ingredienti, per la maggior parte di origine laziale, che vi farà ricordare l’esperienza (da provare almeno una volta nella vita) di Pizzarium.
Non siamo allo stesso livello della famosa pizzeria in zona Cipro, ma la qualità e il gusto degli assaggi è notevole. Difficile trovare due volte la stessa proposta, peraltro nutrita, che varia in funzione della stagionalità.
Noi abbiamo provato una buona (e rustica) cacio e pepe, una ricca (forse troppo) pizza a base bianca con coppa laziale, pistacchi, rucola, pecorino e arancia rossa, e l’interessante accostamento crema di ceci e mortadella (davvero riuscito). Se siete fortunati provate la pizza con crema di fave, scaglie di pecorino e guanciale, ricordo di una vignarola primaverile.
[Crediti immagini: Scatti di Gusto]
Non abbiamo provato i supplì, che in effetti non dovrebbero essere il punto di forza della casa. Molto meglio orientarsi sulla varietà della pizza e sulla digeribilità dell’impasto. D’altronde in zona sono altri gli indirizzi per gustare degli ottimi supplì!
Grandissima delucione per i supplì direi immangiabili!
Veramente peccato, forse gabriele dovrebbe selezionare un pò di più tutte le iniziative alle quali fa da sponsor.