
Indirizzo: | via della Madonna dei Monti, 16 – 00184 Roma |
Telefono: | 06 6780712 |
Sito internet: | http://dallanto.com |
Giorno chiusura: | lunedì (orari: mar-giov 12-20; ven-sab 12-23; dom 12-15) |
Questo locale ha cessato la propria attività. Scopri gli altri street food di Roma recensiti da Via dei Gourmet.
L’irrefrenabile voglia di mangiare fuori anche in tempi di crisi è una delle ragioni del boom del cibo da strada. Ma se un occhio guarda alla tasca, sempre più spesso l’altro è puntato sulla qualità e la varietà. Insomma lo strapotere dei pizzettari è a rischio e gli “zozzoni” non se la passano meglio.
A Rione Monti, Dall’Antò, si trovano specialità della Lunigiana, liguri e sarde, con la farinata di ceci, nelle sue varianti, a fare da trait d’union.
Le alternative sono il rotolo di pane carasau con formaggio, il testarolo della Lunigiana con olio, pecorino e basilico, le bruschette con diverse tipologie di pani da accompagnare con una selezione di oli extravergine, la focaccia al formaggio ispirata a quella di Recco e infine il neccio, vero orgoglio dell’Antò: “siamo l’unico locale al mondo a venderlo” (cit.). Queste crèpe di farina di castagne, cotte in speciali piastre di alluminio, sono infatti preparate esclusivamente nelle case della Garfagnana e dell’Appennino pistoiese, condite con ricotta di capra o lardo di Colonnata.
Tra i dolci la spongata lunigianese, una bomba ripiena di miele di melata, pane biscottato, frutta secca e candita; buonissima anche la torta di pane e miele. Nel frigo ci sono le bottiglie di Brùton, microbirrificio lucchese. È possibile anche comprare vini di piccole aziende, marmellate, conserve e pasta di produttori selezionati oltre ai “grandi pani di piccoli forni”.
Dall’Antò ci sono andato dopo un pranzo dall’ottimo Asino d’Oro: la mia curiosità doveva quindi fermarsi ai dolci. Quando però ho cominciato a porgli domande sulle sue “farine cotte” mi ha praticamente fatto assaggiare di tutto, mi ha parlato dei suoi prodotti con una passione indescrivibile, raccontandomi le storie personali che stanno dietro a quelle pagnotte dalle forme per me insolite e mostrandomi la pesantissima piastra tradizionale per il neccio.
Forse non tutti siete così affamati (di sapere) come me al punto di pranzare due volte, pertanto vi consiglio di andarci digiuni per una pausa pranzo, uno spuntino o una cena veloce: sarà l’occasione per gustare al centro di Roma delle specialità difficilmente reperibili al di fuori delle zone di provenienza.
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