Indirizzo: | via del Boschetto, 73 - 00184 Roma |
Telefono: | 06 48913832 |
Sito internet: | pagina FB |
Giorno chiusura: | domenica e lunedì (aperto solo la sera tranne sabato) |
Fascia di prezzo: | 30 - 50 euro |
Tipo di locale: | trattoria (di cucina umbra) |
Carte di credito: | Visa, Mastercard, Diners, Bancomat |
Andateci per: | il piacere di provare una cucina di territorio diversa da quella romana |
L’Asino d’oro è l’accogliente trattoria umbra di Lucio Sforza nel cuore di Rione Monti a Roma.
Leggi le recensioni de L’Asino d’Oro:
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L’Asino d’Oro è il regno dello chef Lucio Sforza, una vita a Orvieto, da alcuni anni a Roma, dove continua a proporre una linea di cucina solida e schietta dai sapori forti e decisi. La sala è moderna, accogliente ed essenziale, il personale efficiente, la carta è semplice e nasconde pochi segreti: anguilla cotta con cipolla, salsiccia brasata con Moscato, fegato di maiale al Vin Santo, lumache in umido… solo per citare alcuni antipasti.
Del resto all’Asino d’Oro potete provare una cucina umbra tradizionale, basata su carni e legumi di qualità e ingredienti “nobili” per le cotture come l’olio o il vino rosso che ne esaltano i sapori.
Altri esempi di ciò che propone Lucio Sforza? Una morbida guancia di vitella e salsa del Curato (delicatissimo intingolo con olio extravergine e prezzemolo) o l’insalata tiepida di faraona in agrodolce; tra i secondi (tutti di terra; le uniche divagazioni in carta erano anguilla e baccalà) lo stufato d’oca caramellata alle mele (gustoso ed equilibrato) e il cinghiale in dolceforte, una vera gioia per il palato (miglior piatto della serata). Tra i contorni, germogli d’aglio saltati e grispigno di campo.
Un indirizzo di culto per gli appassionati del genere.
P.S. Il locale non è più aperto a pranzo, ad eccezione del sabato.
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Recensione di Livia Montagnoli del 5/7/2014:
Si conferma un indirizzo valido in un quartiere dalla forte vocazione turistica il ristorante condotto da Lucio Sforza con personalità e memoria della sua terra, un’Umbria fatta di ingredienti del territorio e ricette tradizionali ingentilite da mano sapiente. L’interpretazione dello chef di Orvieto sembra infatti mirata a preservare la genuinità dei piatti in carta (continuamente aggiornata in base alle disponibilità del mercato) raggiungendo però un buon equilibrio nell’uso di spezie ed erbe aromatiche che conferiscono uno sprint in più a carni sottoposte a lunghe cotture, come l’ottima guancia con salsa del Curato.
Interessante l’offerta degli antipasti, tra cui abbiamo provato delle buone lumache in umido piccante con finocchietto (selvatico, saporito, protagonista della cucina di Lucio e di molti piatti in carta), si prosegue con una buona scelta di primi anch’essa fondata su una personale visione della regionalità (se la trovate, rinunciate alla pasta in favore della cremosa di cicerchie e melanzane affumicate con crostone al lardo e scorza di arancia candita, servita a una piacevole temperatura estiva). Nutrito il reparto dei secondi piatti, regno della cacciagione e delle carni da cortile, e si chiude con un rinfrescante cremoso di pesche e menta, da accompagnare con un buon Vin Santo.
Attento e cortese il servizio (forse un po’ lento, ma il locale è sempre affollato), piacevole l’ambiente, elegante, ma non troppo formale e con possibilità di mangiare all’esterno, su via del Boschetto. Carta dei vini che continua a parlare di Italia centrale, con ricarichi onesti. Un pranzo qui, durante la settimana, vi costerà solo 12 euro: un imbattibile rapporto qualità/prezzo per gustare i piatti del giorno e ripartire alla scoperta di Roma (o tornare diligentemente al lavoro).
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Recensione di Federico Iavicoli del 28/04/2011:
What’s territorio? Fare una carbonara con le uova toscane di Paolo Parisi e il guanciale del Monte Conero, oppure fare come Salvatore Tassa un brodo affumicato con i trucioli del ciliegio o le foglie di mandorlo che crescono vicino al ristorante? All’Asino d’Oro si cerca una terza via: cucina umbra, ma in trasferta.
Lontani i tempi della trattoria di Orvieto, Lucio Sforza è già alla sua seconda avventura romana, ma non tradisce le sue radici, come si evince anche da una carta dei vini che parla solo i dialetti dell’Italia centrale. Nel quartiere la concorrenza non manca, ma c’è da scommettere ugualmente sul suo successo. Non conosce stagione, infatti, l’amore del pubblico per chi lavora seriamente e ama la sua terra.
Dunque, pranzo a 12 euro con piatti del giorno oppure serata da piccoli gruppi, tra tovagliette di carta e bicchieri giusti. Il menu spazia dai grandi classici della casa (come il “baffo” salvia e aceto) a proposte suggerite dal mercato o dalla tradizione, come i calamari con lenticchie, gli gnocchi con sugo di animelle, gli umbrichelli con crema di broccoli carciofi e pecorino, il cinghiale in dolceforte (buona interpretazione). Validi dolci della casa e servizio professionale.
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L’Asino d’Oro is Lucio Sforza’s trattoria in Monti district. Here you can try simple, tasty dishes – based on Orvieto culinary tradition – such as lombrichelli con rancetto (flour-and-water pasta in an Umbrian version of Amatriciana), squid with lentils, beef meatballs with pumpkin. Wine list is based on central Italy.
mario says
Il pranzotto è preferibile alla cena non solo per il prezzo.
Federico Iavicoli says
Sono tornato diverse volte negli ultimi tempi (abito proprio lì vicino) e non mi trovo molto distante dalla tua opinione. Davvero buono il pranzo.
Filippo Farina says
Sono stato ieri sera con mia moglie e mia figlia ho trovato una buona qualità delle materie prime e una soddisfacente esecuzione dei piatti. ottimi i miei lombrichelli e buone le polpette di pollo e peperoni, mia moglie ha preso un entreé di peperoni su letto di ceci,ottimo, e una trippa che abituata a quella alla romana non le è apparsa degna di nota, ottimi invece l’arrosto di vitello tonnato e le barchette di melanzane un solo dolce e due calici di vino il tutto a 97 euro. Serata gradevole buon rapporto qualità-prezzo.