
Indirizzo: | via Gennaro Serra, 27 - 80132 Napoli |
Telefono: | 081 7645528 |
Sito internet: | www.salottoparthenope.com |
Giorno chiusura: | domenica sera e lunedì |
Fascia di prezzo: | 35-50 euro (menu degustazione da 45 e 60 euro) |
Tipo di locale: | ristorante gourmet |
Andateci per: | una cucina che sa unire creatività e pulizia di sapori |
La cucina gourmet di Salvatore Iannone a due passi da piazza del Plebiscito
Nonostante il grande fermento gastronomico in città – che però tocca soprattutto pizze, panini, street food e altri concept di ristorazione più o meno innovativi e veloci – a Napoli, per lo meno per quel che riguarda il centro città, continuano a scarseggiare indirizzi interessanti per chi voglia concedersi una pausa un pizzico più gourmet e alternative davvero valide a quei due o tre locali ormai affermati (tra cui la nostra preferenza va sempre al Veritas e alla cucina di Gianluca D’Agostino).
Ci ha fatto piacere, dunque, scoprire questo ristorante alle spalle della bella piazza del Plebiscito, ma un po’ defilato e forse troppo trascurato da critica e pubblico, in cerca di fenomeni mediatici o di più rassicuranti proposte di cucina casereccia. Aperto già da circa un anno dallo chef Salvatore Iannone – alle spalle una lunga carriera internazionale e poi l’esperienza romana al The Corner con Fabio Baldassarre prima di decidere di tornare nella sua Napoli – Salotto Parthenope si pone decisamente come un outsider rispetto al panorama cittadino. A cominciare dall’ambiente, ristretto ma moderno e lineare, con pochi tavoli e qualche sgabello al banco – dove si può mangiare affacciati direttamente sulla cucina a vista – e dalla mise en place minimale che contrasta con le “tovagliette” in pietra e ceramica dai colori sgargianti.
Il menu conferma l’impressione di trovarsi in un luogo diverso dalla media della ristorazione cittadina, senza però sconfinare nel velleitario o nel modaiolo a tutti i costi, coniugando territorio, tradizione e creatività. Dalla sezione “Zero gradi” scegliamo i gamberi rossi crudi con lime e mandorle, con ottima (e abbondante) materia prima e un abbinamento indovinato nonostante l’assenza di mela verde e anguria, ancora riportate sul menu in via di cambio stagionale, ma ormai non più sul mercato.
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Tra i primi abbiamo assaggiato un risotto di Vialone Nano con vongole, limone e tarallo ai friarielli che si distingue per precisione nella preparazione e per l’indovinato connubio di sapori, davvero un gran bel piatto. Anche la triglia con panzanella, basilico e guazzetto di provola affumicata ci è piaciuta molto, mentre ci ha convinti di meno l’arrosto di polpo con melanzane, olive verdi agrumate, pomodorini e alici del Cantabrico, un po’ sovraccarico. Non abbiamo invece assaggiato i secondi di carne, che pure sembravano interessanti sulla carta. Un plauso, poi, per la presenza di piatti a base di verdure che non sono contorni, ma veri e proprie pietanze, ben studiate e molto buone, tra cui ci è piaciuto soprattutto l’orto alla brace: differenti vegetali in varie cotture e ben assemblate nel piatto, tutt’altro che una semplice grigliata di verdure.
Ma ad attirare l’attenzione leggendo il menu del Salotto Parthenope sono soprattutto i prezzi: 12 euro ciascuna per tutte le portate fin qui menzionate e per le tutte altre del menu, con le uniche eccezioni delle “Essenze di gusto” (piatti a base di prodotti pregiati come astice o filetto di manzo) a 22 euro, delle “Specialità del giorno” a 15 e dei dessert (8 euro), tra cui una buona crostatina meringata al pistacchio con gelato alla vaniglia.
Insomma, un bel posto con una cucina interessante nonostante qualche piccola sbavatura (soprattutto nell’uso del sale) e una carta dei vini risicata che risente probabilmente del freno imposto dai pochi coperti e dal lavoro che stenta un po’ a decollare. Stessa cosa per il servizio, garbato ma non precisissimo.
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