
Indirizzo: | via Domenico Panaroli, 35 - 00172 Roma |
Telefono: | 06 24300765 |
Sito internet: | www.dioriginelaziale.it |
Giorno chiusura: | domenica |
Fascia di prezzo: | 20-30 euro |
Tipo di locale: | bistrot, pizzeria, trattoria |
Carte di credito: | tutte |
Andateci per: | l'accoglienza familiare, il tagliere di rarità laziali |
È vero, i prodotti selezionati sul territorio laziale da Vincenzo Mancino sono ormai merce tutt’altro che rara in città, e capita spesso di imbattersi in qualche locale della Capitale che in carta rivendichi con orgoglio la provenienza Dol di formaggi, salumi, carpacci. E si può anche mettere sul piatto il pur corretto (e piacevole) progetto parallelo di Proloco Pinciano (in collaborazione con Gastone Pierini), che ha spalancato le porte del mondo di cui sopra all’apprezzamento dei quartieri “bene” di Roma. Resta il fatto che spingersi fino a Centocelle per accomodarsi al tavolo di Proloco Dol, la bottega originale di via Panaroli, è un’esperienza difficilmente replicabile altrove.
Il merito è dell’atmosfera intima e familiare (unica pecca le luci fin troppo soffuse, ma fa parte del gioco) di una sala affollata di arredi e oggetti di modernariato scovati in giro per mercati, mai con la presunzione di ricreare un ambiente di tendenza, piuttosto pronti a suggerire lo spirito delle botteghe alimentari di un tempo, quelle drogherie di quartiere in grado di esaudire le richieste più particolari. Un po’ come succede di fronte al banco che ci accoglie all’ingresso, un paradiso per gli amanti di salumi, formaggi e prodotti da pizzicheria, che qui sono disponibili per la vendita diretta e che un personale preparato si premurerà di illustrarvi. Competenza e premura anche nel servizio serale, in una sala spesso affollata dagli stessi abitanti del quartiere.
Sulla parete-lavagna l’elenco dei taglieri e le proposte del giorno. Noi ci siamo fatti tentare da un tagliere di rarità della casa, combinazione più che soddisfacente (e abbondante!) che si muove tra prosciutto di Bassiano e olive di Gaeta (quelle vere), fiocco della Tuscia e Conciato di San Vittore. Il caldo eccessivo di una giornata estiva potrebbe ostacolare l’impresa, ma andiamo incontro all’autunno e sapori e consistenze sono sapientemente allineati a favore del commensale, spinto a intraprendere un percorso di degustazione guidato. Tra le proposte calde il menu annovera qualche primo piatto, sformati, secondi di sostanza a base di carne di provenienza laziale. Abbiamo provato dei gustosi fusilli con ragù bianco di mangalitza e una pappa al pomodoro con mozzarella di bufala e pomodori secchi, fresca e saporita. Ma si può anche ordinare una pizza – ve ne porteranno qualche assaggio di benvenuto – o scegliere personalmente dal banco dei desideri.
Qualche dolce della casa per concludere sul filone della memoria dei pranzi in famiglia, quando si assemblavano gli ingredienti trovati in casa senza troppi fronzoli. È il caso della crema al mascarpone con confettura di pesche e crumble di biscotti, un bicchiere goloso nella sua semplicità. Da bere vini e qualche birra artigianale rigorosamente selezionati sul territorio regionale.
[Photo credits | itransalpini.it]
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