
Indirizzo: | via Voghera, 10 – 00176 Roma |
Telefono: | 06 7012811 |
Sito internet: | www.osterialacapagira.com |
Giorno chiusura: | lunedì |
Fascia di prezzo: | 35 – 45 euro |
Tipo di locale: | trattoria di cucina barese |
Carte di credito: | Visa, Mastercard, bancomat |
Andateci per: | un viaggio in Puglia senza allontanarsi da Roma |
LaCapaGira è il nome di un vecchio film di Alessandro Piva (1999), dove tutto parlava barese. Anche in questo piccolo ristorante del quartiere San Giovanni si parla il dialetto di Bari, in sala e nei piatti. Poco più di trenta coperti, per la verità un po’ stretti, più qualche altro posto nel dehors. Il locale è nuovo e colorato, come anche i piatti personalizzati con il nome della Capagira.
Si comincia di rigore con l’antipasto, abbondante secondo tradizione pugliese: gli immancabili latticini (burrata, nodini e ricotta) si accompagnano a qualche sfizio di mare, fra cui è facile trovare polipo e patate, un’alice fritta, una seppia grigliata. Già questo per qualcuno può essere sufficiente per fermarsi. Il consiglio è di continuare, ma con moderazione perché qui le porzioni sono davvero enormi. Meritano l’assaggio le orecchiette con le cime di rapa e, se si è fortunati, si trovano i maltagliati al nero di seppia pesto di rucola, moscardini, patate e pomodorini: spettacolari. Buona e sostanziosa la zuppa di pesce, asciutta e assortita la frittura. Per chi vuol prendere un singolo pesce basta chiedere e vi porteranno in esposizione un vassoio con il pescato del giorno da scegliere e mandare in cucina.
Cime di rapa e latticini vengono proprio dalla Puglia, il pescato da Anzio. Sono fatti in casa anche i dolci, anche quelli in porzioni da combattimento.
Si spende un po’, anche più di 50 euro a testa per un pasto completo dall’antipasto al dolce, ma considerate le porzioni è una sfida davvero inumana.
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