
Indirizzo: | Via dei Conciatori, 10 - 00154 Roma |
Telefono: | 331 3234399 |
Sito internet: | www.osteriafratellimori.it |
Giorno chiusura: | sabato a pranzo |
Fascia di prezzo: | 30-40 euro |
Tipo di locale: | trattoria |
Carte di credito: | tutte |
Andateci per: | una buona cucina della tradizione in chiave contemporanea |
La cucina della tradizione romana in chiave contemporanea
Il locale c’era già, aperto nel 2004 da Ambrogio Mori in una traversa di via Ostiense, a pochi passi dalla Piramide Cestia, con il nome forse poco adatto di Novecento. Appassionato di cucina e amante della convivialità, una volta in pensione Ambrogio aveva convinto la moglie Giuliana e i figli Alessandro e Francesco a unirsi a lui in questa avventura tutta dedicata alla cucina romana verace, quella di casa Mori. Oggi che il papà non c’è più, i due fratelli – sempre affiancati dalla mamma – portano avanti con un piglio più contemporaneo la trattoria, giustamente ribattezzata con il cognome di famiglia.

La sala | Osteria Fratelli Mori Roma
Ed è proprio l’atmosfera – oltre che la cucina – famigliare a rendere questo ampio locale (400 mq per 120 posti a sedere, suddivisi in più sale) un posto davvero piacevole dove venire sia per un pranzo veloce ma soddisfacente che per una bella cena in compagnia, fermandosi più a lungo per godere anche della cantina ben assortita, messa insieme da Alessandro e Francesco con attenzione particolare alle aziende vinicole laziali e a quelle con approccio naturale, senza estremismi.
Loro, appassionati pure di arte contemporanea e street art – grazie alla loro amicizia “clandestina” con i Poeti del Trullo, le pareti dell’osteria sono decorate dai suggestivi versi metropolitani del collettivo anonimo che solitamente opera per strada, tra cui molti dedicati al cibo e alla convivialità – incarnano alla perfezione la figura dell’oste contemporaneo. Competenti ma un po’ schivi, pronti però a lasciarsi un po’ andare se il tavolo lo consente e a consigliare come orientarsi tra la carta e la cantina, danno un’anima autentica al locale per certi versi fin troppo curato per essere una trattoria “verace”.

Polpette di bollito | Osteria Fratelli Mori Roma
Così è pure la cucina: dichiaratamente radicata nella tradizione popolare ma non priva di qualche vezzo “gourmet”, convince poi nelle preparazioni (e pure nelle porzioni davvero generose), soprattutto per quel che riguarda antipasti e secondi. Si comincia, ad esempio, con i gustosi fiori di zucca fritti ripieni di Taleggio o con le buonissime polpette di bollito – che per noi raggiungono quasi la perfezione di quelle di Cesare al Casaletto – ma pure con un ottimo baccalà mantecato servito con pane carasau.
I primi – tonnarelli cacio e pepe, nel nostro caso – non ci hanno colpito particolarmente ma torneremo per provare qualche altra proposta del menu, tra grandi classici e proposte fuori carta secondo mercato (gran parte degli ingredienti arrivano dal vicino mercato di Testaccio, o da fornitori di fiducia come Dol e Guffanti per i formaggi o il Pastificio Gatti per la pasta fresca).
Da bis, invece, i secondi di carne che abbiamo assaggiato: la guancia di maialino al vino rosso e scalogno cotta a bassa temperatura (forse un po’ troppo vista, è vero, ma davvero ben fatta) e la tagliata di agnello con i carciofi.
Niente male pure i dolci, sostanziosi e semplici come deve essere in trattoria: un buon tiramisù, la crostata alla visciole di mamma Giuliana, la Ricotta di Ambrogio su ricetta del papà, a base di ricotta di bufala, scorza di arancia candita e pistacchio caramellato.

Tiramisù | Osteria Fratelli Mori Roma
Lasciamo la chiusura ai versi “metroromantici” dei Poeti Der Trullo:
so’ piatti e tradizioni der popolo romano
Ricordi tramandati e passati mano in mano
Perché se stamo ‘nsieme, tavola imbandita,
L’affronteremo mejo le sfide de la vita
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