
Indirizzo: | Via Guglielmo Calderini, 64 - 00196 Roma |
Telefono: | 06 3235531 |
Sito internet: | www.bistrot64.it |
Giorno chiusura: | martedì (aperto solo la sera tranne venerdì, sabato e domenica) |
Fascia di prezzo: | 35 – 50 euro |
Tipo di locale: | ristorante |
Carte di credito: | Visa, Mastercard, AmericanExpress e Bancomat |
Andateci per: | unire una vista al Maxxi a una bella cena |
Arredamento moderno, ambiente sobrio e curato, servizio cordiale e una cucina interessante, che fonde tradizione romana, mediterranea e giapponese. Ecco il Bistrot 64, piacevole sosta gourmet a due passi dal Maxxi.
Le Recensioni di Via dei Gourmet:
-
Kotaro Noda è un nome ormai piuttosto noto fra i foodie romani (e non solo).
Dopo le esperienze all’Enoteca La Torre di Viterbo e al Magnolia Restaurant di Roma, lo chef giapponese è sbarcato al Bistrot 64 di Emanuele Cozzo, proprietario e chef che è uscito dalla cucina per occuparsi a 360° dell’organizzazione dei lavori e degli eventi del suo locale.
La sinergia fra i due sembra funzionare molto bene, e così dalla cucina escono piatti che sono felice fusione fra la tradizione italiana e nipponica, con interessanti guizzi creativi.
Noi abbiamo apprezzato in particolare gli spaghetti di patate al burro e alici, il polpo alla brace con cime di rapa, patate e porro, la fregola sarda con agnello, yogurt e cetrioli, e l’eccellente ventresca di tonno con bucce di patata marinate al miso e prugne fermentate.
Valida carta dei vini e prezzi da vero bistrot.
-
Aggiornamento di Marzo 2014:
La brigata di Bistrot 64 si arricchisce di un nome importante: Kotaro Noda, chef giapponese in passato al ristorante Magnolia di Via Veneto, dopo alcuni mesi di formazione nel nord Europa rientra a Roma, dove supporterà il Bistrot nei suoi piani di sviluppo (a quanto pare molto ambiziosi). Per ulteriori informazioni leggete le notizie date in anteprima dal Gambero Rosso: www.gamberorosso.it/novita-a-roma-kotaro-noda-da-bistrot-64-e-molto-altro
-
Recensione di Salvatore Cosenza del 31 ottobre 2013:
La premura dei vostri amici di condividere con voi le impressioni su un ristorante appena provato potete interpretarla in due modi: un lusinghiero attestato di autorevolezza in ambito gastronomico oppure un evidente riconoscimento del fatto che siete considerato quello “che va sempre mangiando”… Per la mia autostima propendo sempre per la prima ipotesi e ripago gli amici seguendo i loro consigli.
Il Bistrot 64 è in zona Flaminio, e allora quale occasione migliore per provarlo se non come continuazione di una serata iniziata con una mostra al vicino Maxxi? Devo ammettere che l’ordine delle priorità è stato inverso, sono andato al museo per ammazzare il tempo prima di cena. Tant’è, questa è la realtà.
Il locale è raffinato ma allo stesso tempo informale e anche il menu è un compromesso tra piatti più creativi e proposte tradizionali rivisitate. Trai primi, i saporiti bombolotti con crema di datterini al forno, guanciale croccante e pecorino di fossa battono nettamente i più ricercati piatti del giorno: pici al cacao con ragù di capriolo e ravioli con cannellini e cozze, comunque buoni.
Per secondo grande indecisione tra la carbonara di Bacalao Giraldo e tartufo nero e il petto di piccione con salsa al Vin Santo, cipolla al sale e polpettina di fegatino. L’imbarazzo ce lo toglie il cameriere avvertendoci dell’indisponibilità del tartufo. Per fortuna nessun rimpianto, anzi: la dolcezza della salsa e della cipolla vanno a equilibrare il sapore più deciso della carne di piccione in questo gustoso piatto.
Nutrivo grandi aspettative per i dolci, tuttavia quello che sulla carta mi ispirava di più, il morbido di ricotta con amaretti, pesche e menta, non mi ha particolarmente entusiasmato.
La carta dei vini è ampia e non mancano alcune birre artigianali.
In definitiva? A fine cena ho inviato un messaggio di ringraziamento all’amica che mi ha segnalato il Bistrot 64…
Lascia un commento