
Oggi 5 febbraio 2014 è la prima Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare. L’appuntamento è stato voluto dal Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che ha avviato il Programma nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (Pinpas), inserito nel Piano nazionale di prevenzione dei rifiuti.
Lo spreco di cibo è uno dei principali problemi moderni: ogni famiglia italiana getta tra i rifiuti in media circa 200 grammi di cibo ogni settimana, 1,2 miliardi di tonnellate di derrate alimentari rimangono sui campi ogni anno, la grande distribuzione spreca 6 milioni di tonnellate di cibo all’anno.
Alcune realtà, tra le quali Pasto Buono, sono nate recentemente proprio per combattere gli sprechi alimentari e trasformarli in risorse per sostenere persone bisognose e famiglie in difficoltà.
Secondo la fondazione d’impresa QUI Foundation, attiva nel settore socio-umanitario e negli aiuti alimentari ai bisognosi, le cifre più difficili da elaborare riguardano gli sprechi delle piccole attività commerciali alimentari (ristoranti, bar, gastronomie, self-service, ecc.), che comunque si attestano su una media di 100 kg annuali per singola attività.
Nel 2013 Pasto Buono ha recuperato e donato quasi 100 mila pasti. È stato calcolato che, se tutti i pubblici esercizi (350 mila in Italia) donassero a fine giornata il cibo invenduto, con una media di 22 pasti invenduti al giorno (fra self-service, gastronomie e bar), si potrebbero donare oltre 7 milioni di pasti al dì. Ogni giorno i volontari delle Onlus con cui collabora Pasto Buono a Genova e Roma ritirano il cibo sano e invenduto per distribuirlo alle mense dei bisognosi facendo sì che gli sprechi siano trasformati in risorse a favore di molti.
Le potenzialità del progetto sono notevoli e a portata di mano se si considera che la Fondazione può coinvolgere una rete molto ampia di oltre 120 mila esercizi di ristorazione, con la quale è in contatto il gruppo legato alla fondazione, QUI!Group. Nel 2013 si conta che Pasto Buono abbia raddoppiato le quantità di pasti donati in un solo anno passando da 50 mila a 100 mila. Il progetto già pratica quotidiana a Genova e Roma approderà a breve anche a Palermo e Bari, oltre Milano e Cagliari.
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