
«Il cibo potrà renderci liberi se tornerà a essere il nostro cibo, in tutti i modi esistenti e immaginabili, secondo le diverse culture e inclinazioni. Perché cibo è libertà».
Così, a quattro anni da “Terra Madre. Come non farci mangiare dal cibo” (Giunti – Slow Food Editore, 2009), Carlo Petrini riassume il suo ultimo libro dal titolo ambizioso: Cibo e libertà. Slow Food: storie di gastronomia per la liberazione.
La “gastronomia per la liberazione” che Petrini ha voluto già in copertina deve essere in prima linea nel movimento per il diritto al cibo, il diritto all’acqua e alla salvaguardia della biodiversità. «La nostra meta comune è la liberazione dai gioghi, l’uscita dalle gabbie più scandalose: le disuguaglianze, le oppressioni, gli scempi che si perpetrano sull’ambiente e sulle persone», afferma il fondatore e presidente internazionale di Slow Food.
Difendere la biodiversità, rafforzare la rete di Slow Food e Terra Madre, rendere le comunità africane protagoniste attive delle politiche del continente, combattere la fame nel mondo. La più vasta associazione mondiale impegnata nella scienza gastronomica esemplifica così i suoi prossimi obiettivi.
Carlo Petrini, nato a Bra (Cn) nel 1949, ha al suo attivo studi di sociologia e un costante impegno nella politica e nell’associazionismo. Negli anni Ottanta fonda Arcigola, divenuta nel 1989 Slow Food, di cui è tuttora presidente internazionale. Tra le tante altre attività di Slow Food, ha ideato il Salone Internazionale del Gusto di Torino, la rete di Terra Madre e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
CIBO E LIBERTÀ
Slow Food: storie di gastronomia per la liberazione
Giunti Editore – Slow Food Editore
192 pagine | 12,00 euro – In libreria dal 30 ottobre 2013
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