
Arrivato a Bologna per studiare Economia e Marketing, Matteo Aloe ha finito per trasformare la sua città adottiva in una delle mete più interessanti per la pizza a degustazione. Classe 1986, nato a Catanzaro, nel 2010 ha dato vita, insieme al fratello Salvatore, al progetto Berberè: dapprima una pizzeria a Castel Maggiore (BO), poi Alce Nero Berberè nel cuore della città felsinea, quindi le aperture a Firenze, Torino e Milano.
Una storia di successo basata prima di tutto sulla qualità, quella che un tempo a Bologna davvero scarseggiava. L’impasto di Matteo Aloe – che per un anno si è avvalso della consulenza di Beniamino Bilali – è realizzato con pasta madre viva e farine semintegrali biologiche macinate a pietra (di grano, enkir, kamut, segale e mais). Il risultato è una pizza molto alveolata, leggera all’interno e leggermente croccante fuori. Per i topping Matteo utilizza ingredienti stagionali e di alta qualità.
Alla Città della Pizza – sabato 1 aprile – Matteo Aloe proporrà al pubblico la Marinara (pomodoro, aglio e prezzemolo), la Nduja (pomodoro, nduja di Spilinga e caciocavallo) e la Pancetta (pomodoro, pecorino romano e pancetta).
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[Credits fotografici: Francesca Sara Cauli]
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