di Roberta Corradin – ed. Chiarelettere
Dalla fame del Dopoguerra al magna-magna (in tutti i sensi), dalla passione per la torta Dobos agli anni della panna, dalla rinascita della rivista “La Cucina Italiana” alla creazione di Slow Food e Gambero Rosso, dalla Sacher di Nanni Moretti all’ossessione per i macaron, dal dilagare dell’aceto balsamico alla passione per il chilometro zero.
Roberta Corradin – food writer e ristoratrice, piemontese trapiantata in Sicilia – nel suo nuovo libro “La Repubblica del Maiale” racconta sessant’anni di storia italiana, dal varo della Costituzione alla fine della Seconda Repubblica, attraverso abitudini alimentari e mode enogastronomiche, che viaggiano parallelamente alle vicissitudini politiche del nostro paese. E lo fa con uno stile effervescente e divertente, che può appassionare tanto i food-addicted come noi, quanto i lettori più interessati agli aspetti politici e sociologici.
Per noi appassionati gourmet divertentissimi i capitoli dedicati alle ossessioni culinarie di ogni decennio: l’idrolitina, l’insalata russa, il flambé, il filetto al pepe verde, la rucola e i pomodori Pachino, il corso da sommelier. Quale sarà l’ossessione del secondo decennio degli anni Duemila? Si accettano scommesse!
Una cosa è certa, l’Italia appare davvero come una Repubblica fondata sul maiale: “la Costituzione viene tenuta a battesimo dalla Comunità del porcellino, fondata da membri della Costituente” e, come racconta Roberta Corradin in questo video, oggi l’Italia “finisce per naufragare nel Porcellum”…
Chiarelettere, Collana Reverse, euro 12,90, pp. 272
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