
Festival dell’Olio del Garda nel suo Entroterra, un’occasione per scoprire un territorio straordinario
Si è appena conclusa la seconda edizione di WardaGarda, l’evento promosso dal consorzio dell’olio del Garda DOP e dalla PRO LOCO di Cavaion Veronese, sede del consorzio stesso.
Il Festival dell’Olio del Garda nel suo Entroterra nasce l’anno scorso per rispondere all’esigenza dei consumatori e dei produttori di conoscere e far conoscere un’eccellenza del Belpaese, che trova molta più difficoltà di comunicazione rispetto, ad esempio, al vino. A partire dal supermercato, dove si trovano oli italiani da “olive provenienti dalla comunità europea”, per continuare con il fatto che in pochissimi conoscono le cultivar, ossia le varietà di olive con cui si produce un olio, così come i corsi per diventare sommelier d’olio, mentre quelli per diventare sommelier di vino sono sempre più frequentati.
Ecco, WardaGarda, con i laboratori, i corsi di degustazione, le gite nei territori di produzione per vedere da vicino le varietà di olive impiegate per il Garda DOP, si prefigge proprio di riempire questo vuoto di conoscenza, dando al consumatore gli strumenti per un acquisto più consapevole. Una volta assaggiato un olio buono è difficile tornare indietro!
Alcune delle cose che abbiamo scoperto grazie a WardaGarda

WardaGarda 2017
L’olio del Garda DOP nasce nel 1997 e ha un disciplinare tra i più severi. Tocca 3 regioni e 4 province, e nonostante la sua ristretta area di produzione, a seconda della regione di provenienza dà un prodotto molto diverso.
Il disciplinare prevede la divisione del territorio in 3 sotto-aree: Bresciana, della sponda lombarda del lago, Orientale, per il lato veneto, e Trentina, riservata agli oli da olive molite nella provincia di Trento. La varietà Casaliva, autoctona, deve essere presente assieme Frantoio e Leccino per il 55% minimo nelle produzioni Bresciana e Orientale, la denominazione DOP Garda Trentina invece prevede un 80% minimo di Casaliva, Frantoio, Leccino e Pendolino.
Il Garda DOP è un olio con bassa acidità (max 0,5%), sentori erbacei e di mandorla, e un fruttato che va da leggero a medio, è indicato quindi per accompagnare sia carni crude, come l’ottima battuta di carne del maestro Bruno Bassetto – che unisce in matrimonio la carne di Qualità Verificata con l’olio del Garda DOP – sia le verdure o il delicato pesce di lago.
La storia dell’olio del Garda

Ulivi del Garda
Dopo qualche nota tecnica, delle notizie storiografiche. L’olio era un bene prezioso nell’antichità. Fonte di alimentazione per le lampade delle basiliche, era più che raro che venisse utilizzato in cucina, dove lo strutto era molto più economico; basti pensare che circa 5 litri d’olio gardesano nel medioevo valevano quanto un maiale di grande taglia.
La produzione dell’olio era maggiore al centro e sud Italia, perciò l’olio del Garda era valutato come oro, tanto che c’era un funzionario preposto al controllo della vendita, il superstes oley, o sovrintendente dell’olio, e veniva posto un contrassegno, il sigillum comunis veronae, che accompagnava l’olio nelle esportazioni, come ci racconta “Olivo e olio nel medioevo italiano” a cura di Andrea Brugnoli e di Gian Maria Varanini (Edizioni CLUEB 444 pag, 28€).

Convegno Olio Garda DOP
Una delle cose che più ci è piaciuta di WardaGarda è la sua inclusività, ovvero la capacità di unire in un evento che nasce per celebrare l’olio gardesano tante altre eccellenze dei territori circostanti, dal Montasio all’Asiago, dall’Aglio Bianco Polesano all’Insalata di Lusia, al Bardolino Doc. Un esempio di sinergia da cui anche altri consorzi dovrebbero prendere esempio.
Per ulteriori informazioni consulta il sito ufficiale della manifestazione.
Leggi anche: L’Olio Garda Dop in 5 infografiche.
[Credits fotografici: ph.francescosorbini/needaclick]
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