
Il patrimonio viticolo del Domaine Taupenot-Merme disegna una classica azienda borgognona di alto livello: 13 ettari per 19 denominazioni con un’importante serie di Grand Cru (Charmes-Chambertin, Mazoyeres-Chambertin, Corton e una piccolissima parcella di Clos de Lambrays di 0,04 ettari da cui ottiene circa 200 bottiglie l’anno – cosa che impedisce al Domaine de Lambrays di avere il monopole – e che, comprensibilmente, non assaggeremo) e una produzione che (di solito) va dalle 70.000 alle 80.000 bottiglie annue. Il Domaine esiste da 7 generazioni e ci lavora tutta la famiglia. Il lato Taupenot (il padre) ha portato in dote vigneti in Côte de Beaune (Saint-Romain, Auxey-Duresses e un mezzo ettaro di Corton in lieu-dit Rognet), mentre il lato Merme ha ereditato i vigneti di un grande Domaine in Côte de Nuits (che è stato diviso con Perrot-Minot).
Ci accoglie Virginie Taupenot-Daniel, dicendoci subito che non hanno più 2010. “Lavoriamo in coltura biologica non certificata, con vendemmia manuale. Dopo la tavola di cernita diraspiamo al 100%, poi realizziamo una prefermantazione a freddo a 10° dai 4 ai 6 giorni, a seconda delle annate, quindi la fermentazione con solo lieviti naturali da due a tre settimane. I Village e i Premier Cru hanno circa il 30% di legno nuovo, i Grand Cru il 40%. Nel 2012 abbiamo avuto i problemi che hanno avuto tutti, ma in certe zone è stato davvero incredibile: a Saint-Romain abbiamo avuto in sequenza peronospera, oidio, grandine, in luglio colpi di calore e poi i cinghiali hanno mangiato molti dei chicchi che erano restati (insomma, gli sono mancate solo le cavallette…). In conclusione, 80% in meno”.
Gli ultimi tre millesimi praticamente per tutti in Borgogna, soprattutto in Côte de Beaune, sono stati particolarmente avari in quantità. Virginie ci descrive così le caratteristiche di questi tre millesimi: “2012 alla fine sarà straordinario perché avevamo dei grappoli e dei chicchi particolarmente piccoli e ricchi, il 2011 è molto elegante, stile 2007 ma con più di materia, e il 2010 è anche lui molto bello, anche se l’11 si berrà più facilmente”. Una visita breve e riuscita a metà: piacevole per la simpatia di Virginie, ma nella quale abbiamo assaggiato pochi vini, senza riuscire ad appassionarci più di tanto per lo stile della maison, trovando una certa ruvidezza nei Village e una profondità e pienezza non all’altezza della reputazione di certi Cru.
Tutti i 2011 sono presi da vasca.
Chambolle-Musigny ’11
Dai vigneti Les Bussières e La Taupe, presenta profumi di buon frutto, in particolare a bacca rossa, ma un po’ semplice. Il palato è coerente, abbastanza piacevole ma un po’ rustico.
- Valutazione:
Gevrey-Chambertin ’11
Naso di buona espressività e pienezza, è un vino di buona materia e lunghezza ma sempre con toni rustici. Il finale evidenzia piacevoli note di piccoli frutti rossi.
- Valutazione:
Chambolle-Musigny 1er cru La Combe d’Orveau ’11
I profumi sono allo stesso tempo più ricchi e sottili dei precedenti, con note di frutto e spezie. Il palato, di buona lunghezza e tenuta, è meno ricco di quanto immaginato ma di bella pulizia e grinta, con un finale fresco e fruttato.
- Valutazione:
Gevrey-Chambertin 1er cru Bel-Air ’11
Tabacco ma con poca precisione, tendente al fumo di sigaretta, al naso, mentre il palato è più preciso ma resta nettamente meno brillante e interessante del Combe d’Orveau, con tannini più ruvidi e un finale scorrevole ma sempre con poca nitidezza.
- Valutazione:
Mazoyères-Chambertin ’11
Di buona intensità di frutto, con note di pepe, noce moscata e talco al naso, ha un palato chiaramente più ricco e concentrato dei precedenti, molto indietro e nonostante una certa rusticità lascia prevedere un futuro lungo e interessante.
- Valutazione:
Charmes-Chambertin ’11
Frutti rossi di bosco, terra e spezie preparano a un palato più charmeur, ampio, piuttosto fine, lungo, di bella nitidezza e precisione. Di gran lunga il migliore della degustazione.
- Valutazione:
Gevrey-Chambertin ’09
Frutti rossi maturi con un po’ di pepe, si dimostra subito di annata più calda, è rotondo, facile da bere, con il frutto in evidenza, in conclusione molto piacevole.
- Valutazione:
Mazoyères-Chambertin ’09
Naso ampio e complesso con una bella maturità di frutto, ha un palato di buona materia, pieno e lungo, spesso, da 2009, piuttosto lungo e di discreta tenuta, ma manca dello slancio e della profondità che ci si aspetta da un Grand Cru.
- Valutazione:
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