Nel giro di pochi giorni ho potuto bere due Raveneau e la sensazione, pur nelle diversità di espressione, è rimasta la stessa: vini di grande livello che però a fronte delle aspettative mi lasciano spesso leggermente insoddisfatto.
Chablis 1er Cru Montée de Tonnerre ’04 Domaine François Raveneau
Da anni ormai il dibattito su quale sia il miglior produttore di Chablis si riassume in genere in una sola domanda: Raveneau o Dauvissat, Dauvissat o Raveneau? Gli ultimi assaggi mi stanno sempre più convincendo che preferisco “lo stile Dauvissat”, più fresco e dinamico, meno compatto e pieno. Una conferma è venuta anche da questo Montée de Tonnerre ’04, annata in genere non splendida in Borgogna, ma per gli Chablis, e in genere per i bianchi, non così difficile come per altre tipologie. Una bottiglia ancora in mezzo al guado, già matura e da bere ma in cui si sentono ancora le note di legno e cui manca una piena espressività aromatica. Poi, certo, ad averne di bianchi così in Italia…
Chablis 1er Cru Butteaux ’08 Domaine François Raveneau
Annata leggera la 2008, ma il Butteaux ha mostrato una ricchezza e una palette di profumi straordinaria, con sentori di fiori, frutta bianca, e una dosatura del legno veramente notevole, leggera come l’annata richiedeva. In questo caso tuttavia è al palato che il piccolo millesimo si è fatto sentire in maniera chiara: una minore ricchezza e pienezza rispetto al solito, e soprattutto una minore profondità e persistenza. Nonostante questo resta una piacevolezza complessiva e una solidità di stile e d’impianto rimarchevoli.
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