Prima annata per questa piccola azienda di Francesco de Franco e davvero una grandissima sorpresa. Da vigne di quarant’anni lavorate in maniera biologica nasce un vino fresco, elegante, maturato solo in acciaio, scarico di colore, in cui alle note terrose e di frutti rossi si aggiungono sentori di macchia mediterranea e sfumature minerali, il tutto incapsulato in una bellissima bevibilità e nitidezza aromatica. Oltre alla visione e alla volontà di proporre un Cirò come questo da parte di Francesco, va sottolineato il ruolo dell’enologo Vincenzo Munì, uomo del Sud trapiantato da tanti anni nell’Astigiano, che mi sembra abbia dato una grossa mano ad interpretare nel modo giusto un’uva e un vino così difficili e bloccati in stereotipi legati alla ricchezza alcolica e alla pastosità.
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