Qualche tempo fa curiosando in cantina avevo trovato alcuni Brunello 2001 e mi era venuta la voglia di organizzare una degustazione “del decennale” per vedere lo stato dell’arte. Gli impegni di lavoro di ognuno ha poi portato la degustazione appena oltre il limite del decennio, ma non mi sembra che la cosa sia così grave. Insieme agli amici di Tipicamente – Paolo, Antonio e Giuseppe – e a Dario Cappelloni abbiamo finalmente trovato l’occasione giusta pochi giorni fa. Così abbiamo realizzato una degustazione alla cieca, con batterie di quattro vini per volta. Ecco cosa ne è uscito fuori.
Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva
Cominciamo bene. Appena stappato abbiamo seri dubbi, che poi ahimè trovano piena conferma nel bicchiere: tappo, proprio tappo, senza se e senza ma.
Brunello di Montalcino Fattoria La Magia Riserva
Il naso sembra poco da sangiovese: spezie e peperone in primo piano, china, castagne e frutti neri a dare manforte. Il palato dimostra buona tenuta, acidità e discreta materia. Certo, non è particolarmente affascinante, ma non è affatto sgradevole, cosa vuoi dirgli… dopo qualche minuto però la questione si complica, con l’apparizione di una nota cruda da cetriolini sott’aceto davvero poco convincente.
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Brunello di Montalcino Collemattoni Vigna Fontelontano Riserva
Altra bottiglia poco convincente al momento della stappatura. Al naso conferma una certa stanchezza, con note polverose e di morchia di olive nere. Al palato a toni caffettosi si aggiungono sentori di glutammato. Evoluto, ma con l’attenuante di una bottiglia forse poco fortunata.
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Brunello di Montalcino Sesti – Castello di Argiano
Profumi che non lasciano dubbi sul suo essere un autentico sangiovese, anche se non pulitissimi (qualcuno suggerisce che sia a causa di lieviti non selezionati…), terrosi, in cui spiccano note di frutti neri maturi e agrumi, insomma un naso affascinante e di notevole complessità. Il palato è ricco di grinta, nitido, succoso e fragrante, con sentori salmastri e di grande dinamismo. Gli manca solo un pizzico di profondità in più per parlare di un grande vino, ma ad averne di vini così…
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Brunello di Montalcino Marchesato degli Aleramici Riserva
Profumi intensi e molto compatti, cui manca ancora un po’ di distensione, che col passare dei minuti nel bicchiere si aprono, evidenziando cuoio, buccia d’arancia essiccata e fuliggine, mentre il palato entra molto piacevole, con leggere note dolci, ma poi si restringe ed emergono tannini un po’ polverosi, sentori fenolici e di nocciolo d’oliva. Peccato, anche se complessivamente dà un’impressione di grande autenticità e non dispiace affatto.
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Brunello di Montalcino La Serena Gemini
Dopo 10 anni il naso risulta ancora completamente coperto dal legno, con note dolci di spezie (cannella) in primo piano. Sensazione che, nonostante una sostanziale integrità, viene confermata dal palato, in cui oltre ai toni di legno, che asciugano non poco il finale, troviamo una leggera CO2. Sotto questa scorza si sentono note minerali e succose di frutto fresco per niente male.
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Brunello di Montalcino Sesta di Sopra
Profilo piuttosto evoluto per questa azienda situata in una zona considerata tra le più vocate di Montalcino. Al naso emergono note di prugna, tabacco, liquirizia e soprattutto di caffè tostato-bruciato, mentre il palato, oltre alla conferma del frutto nero molto maturo, risulta un po’ meno scontroso ma comunque contratto, con un tono di fondo amarognolo e un finale un po’ disidratato.
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Brunello di Montalcino Lisini Ugolaia
Naso molto mediterraneo e leggermente animale, quasi da grenache nelle sue note di macchia mediterranea, liquirizia, tapenade di olive nere, il tutto ben sostenuto da sentori di salsedine. Bella conferma al palato, fitto, denso, un po’ alcolico ma appagante e dinamico, in cui nel finale tornano i toni di erbe mediterranee. Davvero molto buono. Unico neo: difficile identificarlo come un sangiovese.
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Brunello di Montalcino Donna Olga Riserva
Naso intenso e complesso, con note di liquirizia, china e funghi porcini. Il palato è più semplice, pulito e di buona nitidezza, con note di sottobosco, humus, radici, ma monolitico, meno complesso del naso, comunque piacevole e dai tannini ben fusi.
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Poggio di Sotto Il Decennale
(non è un Brunello ma… è “come se”)
Il colore particolarmente scarico annuncia un naso elegante, raffinato, in cui spiccano intense note affumicate e minerali, accompagnate da sentori di frutti di bosco. Ma è il palato a conquistare davvero: bellissimo, sapido e minerale, con note di frutto dolce, lungo, carnoso, complesso, con dei tannini fini e in grado di sostenerlo a lungo. Preciso ed emozionante.
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Brunello di Montalcino San Filippo Le Coste Riserva
Naso in cui spiccano note di cenere e incenso, marcato però anche da smalto e con sentori di legno poco eleganti. Il palato è inchiodato, monolitico, con tannini polverosi, note amare da sovraestrazione e sentori di legno ancora in evidenza.
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Brunello di Montalcino Sesti – Castello di Argiano Phenomena Riserva
Ecco qualcosa che davvero ci lascia perplessi. Tanto è stato brillante il Sesti “base”, tanto il Phenomena è stanco e opaco. Il naso è poco nitido, polveroso, con note evolute di salamoia. Brutta conferma al palato, corto, scisso e sporco. Forse una bottiglia sfortunata, certo che se il vino è proprio questo…
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Brunello di Montalcino Uccelliera
Naso ricco di frutto nero e spezie, austero, minerale, con note di sottobosco; affumicato, complesso, è un naso che nebbioleggia. Il palato ha materia e frutto, e mentre all’inizio resta un po’ chiuso e sembra ruvido e poco equilibrato, col passare del tempo si rivela lungo, minerale, di grande nitidezza, sempre molto austero ma molto molto bello.
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Brunello di Montalcino La Fiorita Riserva
I profumi sono speziati, da syrah, con sentori di lavanda, arancia candita, terra e fiori appassiti. Insomma, bello ma con un naso certo non da sangiovese. Il palato poi si dimostra molto piacevole e succoso, anche se manca di un po’ di verticalità (all’opposto dell’austerità dell’Uccelliera). Ricchissimo di spezie, in particolare cannella e chiodi di garofano, e senza una grande trama tannica, chiude morbido e fragrante.
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Brunello di Montalcino Casanova di Neri Cerretalto Riserva
Uno dei Brunello da sempre al centro del dibattito su cosa sia e cosa debba essere un autentico Brunello. Naso ricchissimo che però mostra segni di cedimento, un po’ spento e con note di morchia di olive nere. Stesso discorso per il palato, che a una forte spinta iniziale vede poi subentrare toni amari e polverosi, da sovraestrazione, per chiudersi completamente asciugato.
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