
In occasione di una vacanza in Grecia abbiamo assaggiato alcuni vini. Non avendo trovato nessuna guida, sia in una qualsiasi lingua in caratteri latini che in greco (abbiamo saputo che esiste una guida realizzata dalla Banca Alfa, ma non siamo riusciti a trovarne una sola copia!), e avendo constatato che anche su internet le informazioni affidabili su vini, annate e produttori sono quasi inesistenti, ci siamo dovuti affidare ai consigli di sommelier, enotecari e ristoratori. I risultati sono stati in genere soddisfacenti, lasciandoci soprattutto la voglia di approfondire la conoscenza dei vini bianchi secchi prodotti a Santorini e in generale di tutti quelli a base di assyrtiko, un vitigno che ci ha conquistato.
Santorini Assyrtiko ’10 Argyros
Argyros è una delle aziende più famose di Santorini. Questo è il suo bianco secco “base”, vinificato praticamente senza legno (solo un 10% passato in barrique). Al naso alle leggere note affumicate seguono sentori di agrumi e pera, il tutto appoggiato su di un basso continuo minerale. Di bella struttura e acidità, è sapido, anzi quasi salato al palato, teso e verticale, lungo e pieno, di corpo ma senza alcuna pesantezza. Per quel poco che posso dirne sembra mettere insieme le espressioni tipiche di un territorio come quello di Santorini, cioè di una piccola isola vulcanica, con le caratteristiche di quello che mi sembra senza dubbio il più interessante vitigno bianco di Grecia, l’assyrtiko. L’impressione è che abbia davanti tranquillamente altri 5-7 anni ad alto livello. Affascinante.
Nemea Rosso ’08 Cantina Cooperativa di Nemea
La Nemea è la zona di produzione più ampia e famosa del Peloponneso. Il vitigno protagonista di questa zona è l’aghiorghitiko, un’uva rossa conosciuta soprattutto per la produzione di vini freschi e di pronta beva. Proprio come questo Nemea Rosso della più importante cantina cooperativa della denominazione: semplice, fruttato e leggero – forse un po’ troppo, al limite del diluito.
Un vino corretto e beverino, senza grandi pretese.
Monemvasia Maleatis Bianco ’10 Cantina Cooperativa di Monemvasia
La splendida cittadina portuale di Monemvasia, in Laconia, è all’origine del nome malvasia e del successo fin dal medioevo di questo vitigno in tutta Europa, e in particolare in Italia. Questo Maleatis ’10 della locale cantina cooperativa, a base appunto di monemvasia, con l’aggiunta di assyrtiko e athiri, è di buona nitidezza, con note floreali e di frutta a polpa bianca, ma anche con una sottile e convincente sfumatura minerale. Un vino di grande piacevolezza, estivo, fresco e immediato.
Messenia Aulos Bianco ’10 Gotsis
Da uve roditis in purezza, l’Aulos ’10 è schietto, energico, di buona tensione e discreta struttura, sapido e fruttato, piacevole e di facile beva. Un tipico vin de soif, da bere su di una frittura di pesce in riva al mare senza stare troppo a pensarci su.
Mantinea Moschofilero ’10 Tselepou
Denominazione dell’Arcadia, Mantinea è la patria del Moschofilero, un’uva delicata dalla buccia rosa scuro da cui si ottengono bianchi aromatici che ricordano certi moscato secchi. Di bella tensione e tenuta, questo 2010 è fruttato con sfumature floreali, dinamico e ben sostenuto da una discreta acidità e sapidità, abbastanza lungo, giustamente aromatico ed equilibrato. Un bel bere.
Pisatida Enipeas ’10 Brintziki
Bianco ottenuto da un blend di assyrtiko e roditis, prodotto in maniera biologica nell’Elide, a pochi chilometri da Olimpia, l’Enipeas si presenta ricco al naso con note floreali e fruttate. A un’entrata sul palato con un filo di frutta troppo matura, fa seguito un centro bocca di discreta tenuta e freschezza, con leggere note affumicate, sapide e minerali. Di buona lunghezza e bevibilità, propone un finale sottile ma convincente.
Yianakohori ’08 Kyr-Yianni
L’azienda Kyr-Yianni è situata vicino ad Amynteo, su di un altopiano a 700 metri di altitudine. Questo blend di Xynomavro (40%) e merlot tuttavia proviene dall’altro corpo aziendale, dalla zona di Yianakohori, a circa 300 metri sul livello del mare nella zona di Naoussa. Alcolico, di buona pienezza, piacevole ma molto merlottoso, manca di quel pizzico in più di grinta o acidità in grado di dargli un po’ più di dinamismo. Il finale fruttato è in tono, morbido ma senza eccessi.
Santorini Thalassites ’10 Gaia
Ecco un’altra cantina di grande reputazione, tra le più note all’estero. Assyrtiko in purezza, il Thalassites ne conferma tutte le caratteristiche che abbiamo riscontrato in questi giorni. Sapido, intenso, affumicato, con le note minerali in primo piano e quelle fruttate in sottofondo, gli manca solo un po’ più di profondità e complessità per convincerci completamente. Piacevole e di buona stoffa, conferma la vocazione di Santorini per la produzione di vini secchi di grande qualità e in piena sintonia con il nuovo mainstream contemporaneo del gusto.
Lascia un commento