
Cosa e dove mangiare ad Amsterdam: itinerario fra i vari quartieri della città
Prima di partire mi sono documentata, cercando in rete recensioni di vario genere che mi dessero un’idea della realtà gastronomica di Amsterdam: panico. Temevo di non riuscire ad avere ricordi gastronomici positivi di questa splendida città. Può darsi anche che le aspettative fossero terribilmente basse, ma Amsterdam ci ha regalato spuntini davvero ottimi. Girandola praticamente tutta, ho capito che non si possono dare consigli dogmatici, la realtà è così variegata che qui ognuno può cercare la propria dimensione gastronomica preferita.
Un aspetto costante della città è che in qualunque tipologia di locale si viene accolti in maniera amichevole e rilassata: niente di forzato, è un atteggiamento che ad Amsterdam si ritrova un po’ in tutti e che, quando si è abituati ad alcune esperienze italiane, provoca un gradevole brivido di benessere.
L’unico consiglio davvero utile è anche il più scontato: se volete mangiare bene, evitate i quartieri in cui si affollano le insegne al neon e l’atmosfera godereccia da quattro soldi come il Leidseplein e le vie nei pressi del Damrak (e magari anche i locali troppo vicini ai koffieshop: si sa che chi è molto affamato può ingurgitare qualunque cosa).
Pur essendo una città a misura d’uomo, che si gira con facilità anche a piedi, ogni quartiere ospita tipologie di locali ben differenziati tra loro, quindi si può tranquillamente andare a colpo sicuro in base alle proprie esigenze.
Tra i miei preferiti, c’è sicuramente De Pijp, che ha il suo centro nell’Albert Cuypmarkt, un grandissimo mercato all’aperto in cui si trova un po’ di tutto, alimentari compresi. Il luogo ideale per provare un panino con l’aringa o con altri prodotti ittici (io ho scelto un delizioso panino con cozze fritte) o un dolce tipico, gli stroopwafels (cialde sottili simili a un wafer ripiene di caramello. Assaggiateli caldi, appena preparati in qualche banchetto perché altrimenti non rendono). Nei dintorni del mercato troverete molti locali genere fast food di ottima qualità – come The Butcher, solo un bancone, qualche sedia e una grande piastra su cui grigliare una ventina di hamburger diversi, tutti davvero memorabili (ha anche altre sedi) – oltre a molti ristoranti etnici.
La zona intorno al Vondelpark ricorda invece i viali francesi e i locali qui sono di livello più elevato rispetto a De Pijp: è piacevole anche solo perdersi per le vie di quest’area. Altrettanto particolare ma molto diverso il Jordaan, ex quartiere popolare oggi zona modaiola ma ancora molto affascinante. Se capitate qui nel fine settimana, vi imbatterete in qualche mercato e non vi potrete far sfuggire qualche street food all’olandese. Se invece non trovate mercati disponibili, fate una pausa da Winkel, un bel locale informale dove a qualunque ora si mangia la torta di mele: la ordinano tutti e se non la ordinate anche voi, vi sentirete fuori posto. Siccome è davvero ottima, ne vale la pena.
Tra i vari spuntini, da provare sono le kroketten, crocchette di patate impanate e fritte: per andare sul sicuro provate quelle fritte al momento della Patisserie Holtkamp, piccola pasticceria di lunga tradizione che serve la famiglia reale. Attenzione: le kroketten hanno un’impanatura piuttosto spessa ma l’interno è morbido e rovente, una sorta di purè di patate fluido arricchito con altri ingredienti (carne, gamberetti…).
Se la giornata è bella, unitevi agli olandesi e passate un po’ di tempo in un bruin café, locali tradizionali dove si beve soprattutto birra: se è bel tempo, ci sono i tavolini fuori, spesso affacciati sui canali. Se poi avete voglia di spostarvi un po’ dal centro, dirigetevi nel quartiere Plantage e andate al Brouwerij ‘t IJ, un birrificio artigianale molto noto in città che dal primo pomeriggio serve ettolitri di birra ai clienti: l’atmosfera è estremamente informale ma molto gradevole e le birre sono tutte meravigliose.
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