
Cenci, bugie, frappe, crostoli, galani, maraviglias, merveilles, oppure semplicemente chiacchiere. Sono più di trenta i nomi che troviamo su Wikipedia per il dolce più famoso del carnevale.
A prescindere dalla vostra provenienza e da come le chiamate, la ricetta base è sempre la stessa: una striscia di pasta incisa, a base di farina, uova, burro, zucchero e un goccio di liquore, più spesso fritta, anche se sempre più frequentemente cotta al forno.
C’è chi ne fa risalire l’origine alla regina Margherita di Savoia, che chiese al cuoco di corte Raffaele Esposito, lo stesso della pizza Margherita, di fare un dolce per accompagnare le chiacchiere che stava scambiando coi suoi ospiti, da cui il nome.
Gli storici invece hanno trovato radici ben più antiche. I romani, infatti, usavano cuocere dei dolci a base di farina e uova che friggevano nel grasso di maiale. Questi frictilia, economici e rapidi da preparare, venivano distribuiti in grandi quantità alla folla che si riversava per le strade durante il carnevale romano.
Per non scontentare nessuno, invece di scegliere una ricetta regionale, rischiando diatribe sulla forma delle chiacchiere di carnevale e sul liquore con cui aromatizzare l’impasto, abbiamo optato per la ricetta del Maestro Iginio Massari, dal suo libro “Non solo zucchero 2”.
Chiacchiere di Carnevale: la ricetta di Iginio Massari
Ingredienti:
– 500 g di farina forte 300-320W / Manitoba
– 60 g di zucchero semolato
– 60 g di burro morbido
– 175 g di uova intere (3 – 4)
– 4 g di sale
– Scorza di 1 limone
– 1 baccello di vaniglia
– 50 g di Marsala
– Olio di semi di arachide per friggere q.b.
– Zucchero a velo q.b.
Procedimento:
Dopo aver setacciato la farina, versarla a fontana e lavorarla con zucchero e burro morbido. Battere le uova con un pizzico di sale e aggiungerle al composto. Infine unire la scorza del limone finemente grattugiata e il Marsala. Lavorare gli ingredienti fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo, da far riposare a temperatura ambiente coperto con la pellicola. Passata un’ora stendere la pasta sottilmente col mattarello o con la nonna papera (in questo caso arrivare all’ultima tacca), tagliarla a rettangoli e inciderla al centro. Portare l’olio a 176°C è immergersi lenzuoli di pasta per pochi istanti, fino a doratura. Poggiare le chiacchiere su carta assorbente e spolverare con lo zucchero a velo prima di servirle.
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