
Indirizzo: | Piazza Bartolomeo Scala – 53034 Colle di Val d’Elsa (SI) |
Telefono: | 0577 926701 |
Sito internet: | biosteria-sbarbacipolla.it |
Giorno chiusura: | lunedì e martedì (aperto solo la sera tranne domenica) |
Fascia di prezzo: | 20-25 euro |
Carte di credito: | Visa, Mastercard e Bancomat |
Andateci per: | lo sbarbantipasto |
Cucina naturale a basso impatto ambientale
La forza della semplicità e della natura portata in cucina. La biosteria Sbarbacipolla a Colle di Val d’Elsa, tra Firenze e Siena, è una formula di ristorazione felice. Felice per chi ci mangia, felice per chi la cura, perché si vede che lo fa con passione, dedicando il giusto tempo a ogni cosa.
La verdura è la vera protagonista dei piatti, con qualche influenza etnica e qualche tecnica “rubata” dalle preparazioni vegan. Nello sbarbantipasto, piatto bandiera del locale che racchiude di tutto un po’, si trova ad esempio l’hummus di cannellini con il cavolo viola agrodolce, il pinzimonio si serve con una maionese di anacardi e curcuma, il cous cous è con zucchine, patate, olive nere e menta.
Ma non si dica che questo è un locale solo per vegani o vegetariani. C’è la “ciccia”, stufata, di Cavana (meno nota della tradizionale Chianina), ci sono formaggi locali straordinari, come quello della mucca Gaia, il caprino fresco o il pecorino in foglie di noce, abbinati con l’uvetta sotto spirito, la marmellata di cipolle o, addirittura, il favo con il suo miele.
Qui ci sono cose che altrove è difficile assaggiare, e non ci si dimentica della tradizione. I pici toscani sono conditi con zucchine, cavoli e portulaca. I condimenti sono pochi e bilanciati con l’uso delle spezie: non si esce mai appesantiti. Nemmeno dopo un piatto di polpette di cous cous o di melanzane con tzatziki. Nemmeno dopo il dolce: la creme brûlée al farro, le crêpe di farina di castagne con ricotta e cioccolato o il più creativo cremoso di capra con albicocche, menta e pepe.
Formati alla “scuola” dell’Officina della Cucina Popolare – sempre a Colle di Val d’Elsa – Nicola, lo chef, e Chiara, in sala, con il valido aiuto di Selda, Sunny e Zalina, sapranno accompagnarvi in un bel viaggio gastronomico partendo dalla grande lavagna dove capeggia il menu. Un menu che varia spesso, in base a stagionalità e disponibilità di mercato, anche durante la stessa settimana. La carta dei vini contiene belle chicche biologiche e tante etichette locali. Vale anche per, tè, caffè, birre e i liquori.
Nella dependance del Cipollino, accanto all’osteria, si organizzano corsi di cucina e aperitivi con musica. Anche lì regna lo stesso spirito. Lo spritz, ad esempio, è senza coloranti: al posto dell’Aperol c’è il Rondò. E lo si può sorseggiare sfogliando magici libri di cucina.
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