Indirizzo: | via Petroni, 9 - 40126 Bologna |
Telefono: | 051 2759196 |
Sito internet: | www.alceneroberbere.it |
Giorno chiusura: | lunedì |
Fascia di prezzo: | 15-25 euro |
Tipo di locale: | pizzeria gourmet |
Carte di credito: | tutte |
Andateci per: | una pizza creativa, di qualità e massima digeribilità |
Una pizzeria d’autore a Bologna
Ai fratelli Aloe piacciono le scommesse ardite, ma soprattutto amano vincerle. Così è stato per la loro prima pizzeria, in una location dove non ti aspetteresti di trovare un locale di grandi ambizioni, un centro commerciale a Castel Maggiore, nell’hinterland bolognese.
In poco tempo è diventata una tappa imprescindibile per i numerosi buongustai emiliani e il successo ha portato i fratelli Aloe ad aprire un secondo locale. Questa volta nel centro di Bologna, in piena zona universitaria – dove abbondano i locali cheap – azzardando una proposta totalmente biologica insieme al partner Alce Nero.
Anche qui il successo è stato immediato! Tutto grazie a un’offerta di pizze che punta su due semplici concetti: digeribilità e qualità delle materie prime. L’alta digeribilità è garantita da un impasto di grande leggerezza, grazie all’utilizzo della pasta madre, ottenuta da fermentazione naturale per 24 ore della farina (macinata a pietra) attraverso gli zuccheri della frutta. Sono inoltre disponibili impasti con farine alternative, quali segale, farro e kamut.
La pizza di Berberè viene presentata a spicchi, ha un bel cornicione croccante, una cottura magistrale, diversi topping con prodotti stagionali di altissima qualità. Fra le ultime pizze provate, quella con zucca cotta a vapore, ricotta, rosmarino e fiordilatte, di una lieve dolcezza che accarezza il palato. Di converso, le note amarognole hanno prevalso, sempre con delicatezza, nella pizza con radicchio saltato al vino, taleggio, uvetta e fiordilatte.
Le pizze di Berberè variano secondo disponibilità delle materie prime. Fra le più gustose citiamo quella con burrata, prosciutto cotto di Mora Romagnola, albicocche secche e fiordilatte e quella con prosciutto crudo di Parma, squacquerone, scorze d’arancia e fiordilatte.
Se invece non vorrete cedere alla creatività, puntando su pizze più classiche, la scelta sarà obbligata: pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, fiordilatte, capperi di Salina, origano e basilico, e l’inarrivabile pizza con acciughe di Cetara, pomodoro e origano.
Matteo Aloe non è solo un pizzaiolo di livello, ma uno chef a tutto tondo – reduce peraltro da tre mesi di stage in uno dei templi della cucina mondiale, il Noma di Copenaghen – che, accanto alle pizze, ci propone sempre piatti interessanti.
La carta dei vini offre una discreta selezione di bottiglie, tutte bio, a prezzi accessibili. Centrata la scelta di non proporre etichette importanti né blasonate, ma solo vini frutto di una ricerca che mira alla qualità e alla sostenibilità. Noi abbiamo scelto un Rundinera 2012 di Fondo San Giuseppe (bioviticoltore di Brisighella), marsanne in purezza. Un vino semplice, gradevole, dotato di personalità al naso, e scorrevole, fresco e beverino al palato. Disponibili anche alcune birre artigianali.
Segnaliamo infine che è in corso la nuova scommessa dei fratelli Aloe, con il loro terzo locale recentemente aperto a Firenze. A quando lo sbarco fuori dall’Italia?
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