
Talento, creatività, innovazione, responsabilità sociale, sostenibilità e design: sono stati questi i temi al centro della prima edizione dei Food&Wine Italia Awards, andata in scena mercoledì 19 febbraio presso la Cariplo Factory a Milano. Un momento di festa ma anche un’occasione di incontro e confronto per fare il punto su quanto di più interessante sta accadendo nel mondo enogastronomico italiano, con l’ambizione di portare l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori su aspetti non abbastanza celebrati nel nostro settore.
Sul palco sono saliti tutti i finalisti delle sei categorie di premi: giovani talenti under 35 che oggi rappresentano il presente e il futuro dell’enogastronomia e della ristorazione italiana e che sono stati selezionati dalla redazione del magazine – edizione italiana della prestigiosa rivista statunitense lanciata nel 1978, esattamente quarant’anni prima dell’esordio nel 2018 della testata edita da Magenta Media – e da un board composto dai più autorevoli giornalisti, critici, blogger ed esperti di comunicazione e design: Gianluca Biscalchin, Alberto Blasetti, Marco Bolasco, Giorgia Cannarella, Francesca Ciancio, Antonello Fusetti, Luca Iaccarino, Åsa Johansson, Chiara Maci, Paola Mencarelli, Elisia Menduni, Fabio Parasecoli, Sara Porro, Margo Schachter, Mimi Thorisson, Massimiliano Tonelli, Gabriele Zanatta.
I vincitori sono stati proclamati alla presenza anche di Melanie Hansche, Deputy Editor di Food&Wine U.S. e Tom Rowland, Vice President International di Meredith Corporation.
Momento centrale della serata, che ha portato molta emozione in sala, è stato quando sono saliti sul palco i ragazzi di Tortellante – laboratorio terapeutico dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca e si allenano all’autonomia – protagonisti della cover story del nuovo numero di Food&Wine Italia in edicola. Accompagnati da Erika Coppelli, presidente dell’Associazione, e Lara Gilmore, membro del Comitato Direttivo, i Tortellanti hanno voluto omaggiare Melanie Hansche con una confezione dei loro strepitosi tortellini.
I finalisti dei Food&Wine Italia Awards nelle rispettive categorie under 35 (i vincitori in neretto):
Best Chef – in collaborazione con Monograno Felicetti:
Francesco Capuzzo Dolcetta (Marzapane, Roma), Davide Caranchini (Materia, Cernobbio, CO), Caterina Ceraudo (Dattilo, Strongoli, KR).
Best Pastry Chef:
Manuel Costardi (Ristorante Christian e Manuel, Vercelli), Gloria De Negri (XDolce Locanda, Verona), Fabrizio Fiorani (Duomo, Ragusa).
Best Pizza chef:
Ciro Oliva (Concettina ai Tre Santi, Napoli), Luca Pezzetta (Osteria di Birra del Borgo, Roma), Pier Daniele Seu (Seu Pizza Illuminati, Roma).
Best Maître – in collaborazione con Intrecci:
Alfredo Buonanno (Kresios, Telese Terme, BN), Lukas Gerges (St. Hubertus, San Cassiano, BZ), Alessia Taffarel (Contraste, Milano).
Best Sommelier – in collaborazione con Damilano:
Manuele Menghini (Lido 84, Gardone Riviera, BS), Alberto Piras (Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano), Gianni Sinesi (Reale, Castel di Sangro, AQ).
Best Bartender – in collaborazione con Bonaventura Maschio:
Solomiya Grytsyshyn (Chorus Cafè, Roma), Nico Salvatori (Oltre, Bologna), Leonardo Todisco (Rita&Cocktails, Milano).
Oltre alla celebrazione dei talenti individuali, tuttavia, l’obiettivo dei Food&Wine Italia Awards 2020 è quello di allargare la conversazione e di lanciare idee e stimoli su cui continuare a ragionare nel corso dell’anno (a cominciare dalla prossima edizione di Identità Golose, in programma a Milano dal 3 al 5 luglio, con un calendario di flash talk quotidiani organizzati nello spazio Food&Wine Italia all’interno del congresso).
Per questo sono stati assegnati anche dei riconoscimenti speciali alla progettualità consapevole e coscienziosa, con premi all’innovazione, alla responsabilità sociale, al packaging e all’interior design – questi ultimi due in collaborazione con la Scuola Politecnica di Design di Milano – nel mondo del cibo, del vino e della ristorazione.
Questi i riconoscimenti assegnati nel corso della serata:
- a Tasca d’Almerita, per la Responsabilità sociale nel vino con il progetto SOStain: il primo programma di sostenibilità per la vitivinicoltura italiana, sviluppato in Sicilia e riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, che fornisce alle aziende associate delle linee guida in grado di indirizzare le scelte aziendali verso una maggiore sostenibilità nell’uso delle risorse e indicatori precisi finalizzati alla misurazione oggettiva delle performance di sostenibilità.
- a Funky Tomato, per la Responsabilità sociale nel cibo: un modello e una rete che costruisce intorno alla filiera agricola, e in particolare a quella del pomodoro nell’Italia meridionale, una comunità consapevole che partecipa ai rapporti che si determinano, contribuisce al loro riequilibrio e se ne fa garante, combattendo fenomeni come il caporalato e lo sfruttamento;
- a Guala Closures e Vigneti Massa, per l’Innovazione nel vino con il progetto NěSTGATE connected closure: per aver applicato con coraggio – primo esempio in Europa – una tecnologia innovativa a un elemento antico come la viticoltura, che garantisce la piena tracciabilità di filiera valorizzando la terra dei colli tortonesi in cui nascono i grandi vini di Vigneti Massa;
- a Seeds&Chips, per l’Innovazione nel cibo: per aver creato una piattaforma globale che promuove le best practices e che fa dialogare istituzioni, realtà locali e individui intorno al tema dell’innovazione applicato all’agroalimentare;
- a IYO Aalto e Maurizio Lai Architects per l’Interior design: un progetto in cui la collaborazione autentica e il dialogo approfondito tra il ristoratore e il designer interpreta nel modo migliore, unendo estetica e messaggio, l’essenza della proposta e riflette in pieno il fermento che caratterizza la ristorazione milanese in questo momento;
- a nju:comunicazione per il Packaging: bella realtà corale con sede a Eboli, riesce con un lavoro “maieutico” a valorizzare gli elementi culturali e tradizionali delle migliori produzioni gastronomiche e attività ristorative interpretandoli in segni grafici di grande modernità;
Food&Wine Italia ha voluto inoltre assegnare, in collaborazione con PromoTurismoFVG, il premio “storie di territorio – sostenibilità” a Stefano Basello, chef del ristorante «Il Fogolar» Là di Moret (Udine), che ha recuperato la corteccia degli alberi dei boschi, devastati nel 2018 dalla furia della tempesta Vaia, trasformandola in farina e dando vita al “pane del bosco”.
Leggi le altre news enogastronomiche.
Lascia un commento