Non ha bisogno di presentazioni Enrico Crippa, fiero rappresentante della cucina d’autore italiana, di cui tiene alta la bandiera dal suo rifugio di Alba, protagonista delle cronache gastronomiche internazionali pur schivo ai riflettori mediatici. Particolarmente legato alla terra che l’ha adottato (lo chef è brianzolo di nascita, ma molto attaccato al Piemonte e ai suoi abitanti) è stato premiato dall’Enoteca Regionale del Roero e dal Consorzio tutela vini Roero (nato nel 2014, ma già forte dell’associazione tra 300 produttori di qualità di Roero e Roero Arneis) per la capacità di valorizzare il territorio e le sue risorse attraverso l’orto di Piazza Duomo, fonte d’ispirazione per molti dei piatti che arrivano in tavola al ristorante.
Il premio “Omaggio al paesaggio della tavola” è stato istituito dall’Enoteca nove anni fa, e assegnato a Enrico Crippa – altrettanto celebri i nomi che si sono avvicendati in passato: Niko Romito, Alain Ducasse, Michel Bras, Renè Redzepi, tra gli altri – per volontà di una giuria composta da Davide Palluda (chef dell’Enoteca), Luciano Bertello e Tesio. Il riconoscimento è stato consegnato allo chef dalle mani di Enzo Vizzari e Antonella Parigi, Assessore Regionale alla cultura e al turismo, e premia un progetto firmato insieme a Walter Danusso con la benedizione dei Ceretto su due ettari e mezzo di terreno che foraggiano una cucina moderna e quasi controtendenza in Langa. Soddisfatto lo chef che anticipa due progetti già in cantiere (ma a lungo termine), ancora in Langa, ancora con i Ceretto: un locale a Barolo, legato al vino, e una struttura per l’ospitalità alberghiera, un resort sulle colline a Diano d’Alba.
[Foto di Lido Vannucchi]
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