
Sanlorenzo Mercato, un anno di “cibo buono” a Palermo
Ha spento la sua prima candelina nel weekend del 18 e 19 marzo, in coincidenza con la festa di San Giuseppe che a Palermo è molto sentita ed è stata celebrata – nella giornata di domenica – con una sfincia (sorta di zeppola fritta e farcita con la ricotta) in omaggio a tutti i papà. Parliamo di Sanlorenzo Mercato, il bel progetto nato dall’idea di Dario Mirri – che lavora nel settore degli spazi pubblicitari, ma condivide con la moglie Chiara Mazzarella, architetto, la passione per il mangiar bene – che ha portato al recupero dell’antica agrumaria dove un tempo (come ricorda un acquerello murale degli anni ‘60 trovato sotto l’intonaco) si lavoravano arance, limoni e altri agrumi raccolti nella Conca d’Oro, la vasta piana all’epoca tutta coltivata ad agrumeto al cui centro sorge la città.
Un grande capannone restaurato con grande cura sotto la guida della stessa Chiara, accoglie 9 botteghe che propongono cibi e prodotti della tradizione e del territorio siciliani: da cannoli e cassatine al timballo di anelletti, da arancine e pane e panelle alla caponata, dagli sfincioni agi involtini di carne. Perché, a differenza di altri concept simili nati in Italia negli ultimi anni, qui non si punta tanto all’atmosfera cosmopolita e trendy quanto all’orgogliosa rappresentazione del meglio della sicilianitudine, anche a tavola.
Tutti gli oltre 2800 prodotti – a rotazione durante l’anno secondo la stagionalità, esposti in vendita tra i banchi delle botteghe, gli scaffali decorati con motivi tradizionali e vecchi mobili da dispensa riadattati all’uso, oltre a essere naturalmente usati nelle cucine delle diverse botteghe che trasformano la propria mercanzia in gustosi assaggi – provengono da 250 fornitori diretti da filiera corta, da tutta la Sicilia e dal suo mare. L’attenzione, oltre che alla qualità, è rivolta anche alla sostenibilità e alla biodiversità: i “bottegai”, che gestiscono autonomamente i propri spazi, s’impegnano a rispettare un “decalogo etico” che punta su onestà, condivisione, freschezza e sorrisi. Molti anche i progetti di educazione alimentare portati avanti con le scuole, con l’Università e con prestigiosi istituti di ricerca, per far capire che il cibo buono fa anche bene.
Insomma, se Sanlorenzo Mercato Palermo è senza dubbio un’impresa commerciale – che tra le altre cose dà lavoro a molti giovani, ha contribuito a rivalorizzare il quartiere e ha in programma di riconvertire anche altri spazi adiacenti – sembra avere anche un “cuore”. È vero, molto lo fanno i tanti dettagli dell’ambiente: dalle luci che s’ispirano alle vecchie luminarie cittadine dei giorni di festa a tavoli, sedie e divani d’antan, dai mobili di recupero ai grandi pupi siciliani (provenienti dalle scenografie del Teatro Massimo) che sembrano fare la guardia ad alcune sale, per non parlare del bel giardino che ospita l’orto didattico, il chiosco estivo per centrifughe e aperitivi e tavoli e panche a cui sedersi sotto i portici per mangiare quel che si è scelto ai diversi banchi.
Il risultato complessivo sembra un riuscito incontro tra Eataly – o meglio, tra la sua idea originaria improntata al “buono, pulito e giusto” – e il Mercato Centrale di Roma e Firenze, cui Dario Mirri e Gaetano Lombardo, il giovane direttore Marketing e Comunicazione, si sono dichiaratamente ispirati. L’impronta siciliana rende però tutto più “caldo”, e forse il vero modello resta soprattutto il mercato San Miguel di Madrid, dove i due sono andati in perlustrazione e da cui hanno preso soprattutto l’idea di far diventare (o meglio, ridiventare) il mercato un luogo identitario.
Di “internazionale”, invece, ci sono tante idee e servizi pensati per chi il mercato lo vive tutti i giorni: dalle iniziative culturali e musicali alle ricette dei clienti cucinate nelle botteghe, dal coinvolgimento di grandi chef – come Antonino Cannavacciuolo – all’“acqua del sindaco”, microfiltrata, che ognuno può prendere gratuitamente dalla fontana, dalla consegna della spesa (o del pasto) a domicilio alla donazione di cibo tramite associazioni di volontariato alle famiglie disagiate dei quartieri di San Lorenzo e del vicino ZEN grazie all’accordo con il Banco Alimentare – Sicilia Occidentale: quasi una tonnellata in un anno di vita.
Ma veniamo al cibo. Noi abbiamo visitato Sanlorenzo Mercato appunto in occasione del primo compleanno, celebrato giustamente con la Festa degli Agrumi: ogni bottega proponeva, in aggiunta all’offerta abituale, qualche piatto o bevanda a base di agrumi, dalle cozze con agrumi servite in Pescheria alla caponata nell’arancia svuotata proposta dal banco Frutta e Verdura. Dal banco del Pastificio abbiamo assaggiato il timballo di anelletti e una poderosa pasta al forno fatta con tortellini (!), formaggio, uova e pomodoro, ricoperta di melanzane. Tra le pizze, da preferire gli sfincioni alle pizze alla pala.
Degni di nota i fritti, di cui abbiamo assaggiato diversi cuoppi: dal formaggio primosale alle verdure, passando per squisite panelle e crocché di patate, servite secondo tradizione anche nel panino. Buoni anche gli sformatini di melanzane e ricotta, mentre nell’aria aleggiava un irresistibile profumo di carne alla griglia che però non siamo riusciti ad assaggiare. Ci siamo rifatti a cena quando ci siamo seduti all’Osteria, la nona bottega ospitata nella parte terminale del capannone. Qui non c’è la formula self service ma un garbato servizio al tavolo e un menu invitante, giustamente improntato alla tradizione e a una cucina semplice e di sostanza ma ingentilita e ben realizzata. Abbiamo assaggiato, tra le altre cose, le gustose busiate con broccoli, pomodorini e salsiccia, la classica pasta con sarde e finocchietto in versione “timballo” e gli spaghetti con carciofi, pomodoro secco e mollica “atturata” (con la ricotta). Tra i secondi, la ricciola con pistacchio e arance e un’ottima versione del falsomagro (una sorta di ricco polpettone di origine francese) con glassa di verdure.
Una piccola nota sui prezzi: a noi, arrivati “dal continente”, sono sembrati assolutamente convenienti tanto ai banchi che all’Osteria, dove nessun piatto supera i 12 euro (la ricciola) ad esclusione dei taglieri di formaggi che sono per più persone. Qualcuno, in città, si lamenta, ma ognuno è libero di scegliere cosa mangiare e se pensare o meno da dove arriva il cibo che si consuma.
Sanlorenzo Mercato Palermo
Via San Lorenzo 288, Palermo
Lunedì chiusura
Da lunedì a giovedì 10.00 / 22.00
Da venerdì a domenica 10.00 / 00.00
Lascia un commento