Gargano uno e trino. Perché se il posto è unico, le buone ragioni per andarci sono almeno tre: mare, cultura e buon mangiare. Quanto al primo aspetto, meritano una sosta come minimo Vieste e Peschici: la prima con le sue spiagge lunghissime, la seconda con le sue calette scenografiche. Per chi ha almeno un giorno intero da dedicare a questi luoghi, vale la pena anche andare alle Tremiti (il porto più vicino è quello di Rodi, ma partono le navi anche da Vieste e Peschici): un vero paradiso marino.
Quanto alla cultura, sicuramente non bisogna farsi sfuggire l’occasione di essere a due passi da Monte Sant’Angelo. Da poco riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, era anticamente la tappa finale della Via Sacra Langobardorum. La sua particolarità è quella di offrire un’esperienza mistica indimenticabile perfino per chi non è credente. Per chi è devoto, invece, il tour non può non passare per San Giovanni Rotondo: qui il culto è quello di Padre Pio. I più tradizionalisti preferiscono fare tappa al vecchio Conventino che ospitava il santo, i modernisti non disdegneranno l’imponente chiesa nuova progettata da Renzo Piano.
Arriviamo, quindi, al sospirato terzo aspetto, il più apprezzato in questa sede: il cibo. E qui bisogna partire da un presupposto: la cucina pugliese sarà anche povera d’origine, ma è ricchissima di varietà e di ricette che spaziano dal mare alla terra.
Da non perdere:
– il caciocavallo alla brace;
– il caciocavallo podolico;
– la bruschetta;
– i taralli;
– la focaccia pugliese;
– i panzerotti;
– la paposcia;
– la purea di fave con la cicoria;
– le cozze ripiene;
– le melanzane e peperoni ripieni;
– le ostie chiene (ovvero ripiene).
Una volta chiarito che cosa non bisogna farsi mancare assolutamente se si viene a fare un giro sul Gargano, bisogna naturalmente dire dove si possono reperire i migliori esemplari di queste specialità locali. Il consiglio logistico è di alloggiare a Vieste per poi spostarsi nei paesi limitrofi per assaggiare le specialità del territorio. Vieste è il centro più grande; nel locale mercatino, peraltro molto pittoresco, si possono trovare un po’ di specialità da riportare a casa come souvenir, come le olive, l’origano, le trecce d’aglio e i capperi del Gargano.
Per alimenti più “complessi” come olio e formaggio, invece, il consiglio è di affidarsi a mani più esperte come quelle di Chinicchio, ovvero la casa del formaggio (via Vittorio Veneto, a due passi dalla Posta) o della Gastronomia Uva (corso Fazzini, 40): qui troverete il miglior caciocavallo podolico del Gargano e anche dei buoni taralli.
Per defalcare dalla lista qualcun’altra delle voci elencate, andate invece al Ranch dell’Ambrenella a pochi chilometri da Vieste. Conduzione familiare e menù inossidabile, con una serie di cavalli di battaglia che non temono rivali. Fra questi la focaccia, il caciocavallo alla brace e la bruschetta: tutti superbi grazie all’apporto del forno a legna. Per lo stesso motivo sono da assaggiare anche le patate al forno (indimenticabili!) e le salsicce.
Per tutto ciò che è ripieno, ma anche per mangiare dell’ottimo pesce, il posto giusto è il Trabucco da Mimì (qui la recensione di Via dei Gourmet), a due passi da Peschici. Il consiglio, oltre che di prenotare anche diversi giorni prima, è di andare molto presto, anche alle sette e mezza. Il motivo: il migliore contorno alla cena è il ricordo del meraviglioso tramonto che si può godere da questo trabucco. Per chi non lo sapesse, i trabucchi sono antiche macchine da pesca in legno che si stagliano sulla costa come grossi insetti. Quello di Mimì non solo è ancora in funzione, ma garantisce anche parte del pescato che viene servito nel ristorante. Un altro dei motivi per andare presto è di aggiudicarsi tutti i piatti migliori: melanzane e peperoni ripieni, cozze ripiene, le strepitose cipolle gratinate e ovviamente il pesce migliore che è nel banco in bella vista, che poi verrà cucinato all’acqua pazza o con le patate. Qui potete assaggiare anche le ostie chiene, un dolce garganico (sono proprio ostie, naturalmente non consacrate, ripiene di caramello e mandorle tostate) servito a fine pasto con un bicchierino di limoncello.
Panzerotti e paposce sono invece il classico street food alla garganica. Il primo è fritto e normalmente ripieno di mozzarella e pomodoro (o la variante con prosciutto cotto), il secondo è invece al forno ed è tipico di Peschici o di Vico del Gargano, dove si trovano diversi pizzaioli che la fanno. Per il panzerotto andate a Vieste, su corso Fazzini n.1 (vicino a quello che i viestani chiamano il Fosso perché è una piazza un po’ infossata), dal Fornaio. Attenzione, se è caldo, il panzerotto al primo morso rischia di esplodere e ustionarvi oltre che macchiarvi drammaticamente.
Ma gli indirizzi gourmet sul Gargano non finiscono mica qui.
Vieste: sono degni di nota sicuramente il Capriccio e il Dragone. Il primo è sul molo e d’estate ha anche tavoli proprio in mezzo alle barche. Si mangia bene (e si spende di conseguenza), ma vale la pena ed è uno dei posti più adatti per una cena romantica. Qui le attenzioni non mancano, c’è perfino una carta dei rum e una dei sigari. Il pesce, naturalmente, è sempre freschissimo: se la trovate, non vi lasciate sfuggire la tartare di tonno.
Il Dragone è invece in pieno centro storico, nella cosiddetta Vieste Vecchia. Il locale è in un’antica grotta ed è arredato in maniera più che elegante. Il vero pregio di questo è posto è che non subisce mai flessioni: troverete la stessa qualità e lo stesso servizio anche il 15 di agosto.
Peschici: ormai Domenico Cilenti è uno chef televisivo, chi vede la Prova del Cuoco lo sa. E il suo La porta di Basso è uno dei migliori indirizzi del Gargano. Qui il servizio è particolarmente attento e la qualità delle materie prime e il brio del cuoco si fanno notare. Peccato che talvolta risenta un po’ della calca nei mesi più affollati, ma certamente con lui non ci si sbaglia.
Ci piace anche il menu fisso chic della Chiusa delle More (che è anche un buon indirizzo per dormire): un giorno mare e un giorno terra. La prenotazione – almeno un giorno prima – è d’obbligo perché serve alla cuoca per fare la spesa. E questo ci piace perché è una garanzia di freschezza dei prodotti. Si comincia con tanti antipasti, ma lasciate spazio per primi, secondi e dolce.
Monte Sant’angelo: qualcuno avrà notato che dalla lista era sfuggito il classico fave e cicorie. Questo merita un capitolo a parte, insieme a un altro fra i migliori ristoranti del Gargano: Li Jalantuumene di Gegè Mangano. Questa, si può dire, è un’altra esperienza mistica di cui si può godere a Monte Sant’Angelo. Per farvi un’idea e farvi venire l’acquolina in bocca date un’occhiata al sito internet (www.li-jalantuumene.it).
Lesina: questo è il posto giusto per assaggiare l’anguilla. L’acquacoltura, infatti, è una delle principali attività svolte sul lago di Lesina e nel vicino lago di Varano, luoghi ideali per la crescita di questi pesci-serpenti. Non bisogna quindi aspettare Capodanno per mangiare il capitone, ma basta andare alle Antiche Sere di Lesina e magari scegliere un tavolo fuori con vista lago. Assolutamente da assaggiare gli spaghetti con il sugo di anguilla.
Vico Del Gargano: fare chilometri per un gelato sembrerà folle, ma se molti lo fanno ci sarà un motivo. A Vico del Gargano si va soprattutto per fare una visita a Pizzicato: bar, gelateria, pasticceria e chi più ne ha più ne metta. Il suo cavallo di battaglia è appunto il gelato (gusto pistacchio in primis), ma non sono da disdegnare neanche i prodotti di pasticceria, in particolare i classici siciliani, come cassate e cannoli. Per dissetarsi, i centrifugati di agrumi del Gargano sono una vera bomba.
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