
Indirizzo: | Frazione Monterotondo, 56 - 15066 Gavi (AL) |
Telefono: | 0143 685132 |
Sito internet: | www.la-gallina.it |
Giorno chiusura: | nessuno (aperto solo a cena) |
Fascia di prezzo: | 50-100 euro |
Tipo di locale: | ristorante |
Carte di credito: | tutte |
Andateci per: | il posto splendido |
Da quando ha aperto, ormai alcuni anni fa, non ho mai avuto il coraggio di andare in questo ristorante. In estate, ho preso qualche volta l’aperitivo nel bel giardino esterno e niente di più. La ragione è molto semplice: è un posto così bello da farmi temere che una cucina mediocre potesse rovinarlo. Non esagero: l’esterno è estremamente piacevole – se andate in primavera o in estate ve ne accorgerete – e la grande sala centrale è meravigliosa, ben illuminata e arredata con grande gusto. A fine serata, lo ammetto, ho tirato un sospiro di sollievo. Cucina e servizio sono assolutamente all’altezza della – ma sì, usiamo questo termine orrendo – location.
Abbiamo assaggiato le animelle al lime con i finferli, gradevoli, e un antipasto dall’aspetto volutamente kitsch e dal sapore stravagante ma azzeccato: il polpo grigliato con uova di salmone, barbabietola e foie gras. La barbabietola riesce a sgrassare il resto degli ingredienti, donando equilibrio a un azzardo che alla fine regge. Strepitosi gli spaghetti all’acqua fredda con gamberi crudi: se riuscite, rubate immediamente la ricetta al giovane chef Massimo Mentasti. Il segreto è tutto nel fumetto di pesce, così intenso da farvi dimenticare che vi trovate tra le colline del Gavi. Ben eseguito e piacevole anche il risotto al pomodoro con acciughe, capperi e stracchino. Davvero ottimo il piccione arrosto con spaghetti di mare aglio, olio e peperoncino.
L’unica nota stonata – personalmente un colpo al cuore – sono stati i dolci. Il pre-dessert, una piccola crème brûlée alla castagna straordinaria, sembrava realizzato da una mano sapiente che giurerei non fosse la stessa che ha preparato i dolci in carta. Il cremino al gianduia era onesto ma davvero non memorabile, mentre il dessert di fichi (una crostatina e un dolce al cucchiaio) con cremoso al limone aveva qualche problema: quel cremoso al limone, fondamentalmente un lemon curd, non è proprio riuscito (sapore di limone eccessivo e stridente, per nulla equilibrato con le uova) ed è un peccato.
Il menu comprende anche molti piatti classici della cucina tradizionale piemontese. La lista dei vini presenta principalmente le produzioni, come è giusto che sia, di Villa Sparina – proprietà che gestisce sia il ristorante La Gallina che l’albergo L’Ostelliere – oltre ad altri vini tra cui diversi Gavi. Abbiamo bevuto un Ottosoldi del 2011 che vi consiglio di provare per apprezzare un Cortese freschissimo e piacevolmente minerale.
Un ristorante che può sicuramente ambire – se mai interessasse – alla stella della Rossa, forse con qualche attenzione in più al servizio (in sala tutti sono molto cortesi e disponibili. Però se si portano burro e olio per accompagnare il pane a qualcuno potrebbe interessare, soprattutto se si richiede esplicitamente, conoscerne l’origine e il produttore, ad esempio) e – ve ne prego – molta più cura e magari più estro nella carta dei dolci.
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