
Indirizzo: | via di Pietralata 159 – 00158 Roma |
Telefono: | 06 4501384 |
Sito internet: | pagina FB |
Giorno chiusura: | domenica sera |
Fascia di prezzo: | 25 - 35 euro |
Tipo di locale: | ristorante |
Andateci per: | la bellezza della sala e la particolare atmosfera che vi si respira |
Nella vorticosa e per certi versi inquietante rincorsa al vintage più ricercato, condotta perlopiù da proprietari o ex proprietari di discoteche lanciatisi nella ristorazione, il Lanificio Cucina vince la medaglia d’oro.
L’ambiente, tutto vetro, cemento e metallo, strutturato su diversi livelli, è post moderno, post industriale, post tutto e con dentro di tutto; qui si è deciso di recuperare poltrone da barbiere, spalliere, tandem, maschere da schermidore, vasche da bagno, sedie di latta, cuochi e personale di sala di cui non si parlava da un po’. D’altra parte, siamo in un luogo culto della Roma underground, quel Lanificio che, oltre a trasformarsi in discoteca nei week end, ospita durante l’anno una valanga di eventi culturali.
La politica prevede prezzi bassi e forse proprio per questo ci è parsa sin troppo ambiziosa la proposta di Gabriele Ciocca (non un novizio per chi conosce il ristorante Nando a Grottaferrata), con in carta piatti come i tortellini di piccione e castagne (ahinoi acquosetti), i rigatoni con broccoli e Roquefort (pure questi lentini), il petto d’anatra all’arancia, il flan di cipolle con salsa al pecorino (questo invece un po’ ruvido), il capriolo con polenta (sicuramente la proposta migliore).
Il tempo gioca in ogni caso a favore di un locale ancora “troppo bello per essere buono”, ma che troverà la sua strada. Vini scelti con cura, compresa qualche chicca; il volenteroso servizio è capitanato dall’ottimo Alessandro Marchetti, che assieme al fratello gestisce anche un delizioso wine bar a Frascati, Le Vie dei Canti.
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