Parliamoci chiaro, a Rivodutri ci si va (quasi) solo per far visita al ristorante La Trota dei fratelli Serva. E vi posso assicurare che ne vale davvero la pena. Il ristorante è immerso nel verde e in mezzo al giardino scorre un ruscello. Una volta entrati ci si sente come a casa, grazie al personale di sala attento ma per niente invadente.
Noi ci siamo andati a pranzo e mai scelta fu così azzeccata. Prima di tutto per via della quiete che regnava, poi perché, data la calma, ci hanno concesso di scegliere due menu degustazione diversi: io ho provato Attraversando il lago… e il mio accompagnatore Arrivando al territorio.
Del mio menu ricordo con piacevolezza la Carpa in crosta di papavero, maionese alle rape rosse, sedano di sorgente (perfetta la maionese: equilibrata, leggera, gustosa, azzeccata, elegante). Tuttavia mi ha convinto di più il menu di terra.
Da provare almeno una volta nella vita l’Uovo di carciofo, salsa di topinambur e gocce di mentuccia: un piatto studiato per stupire, grazie al carciofo panato alla perfezione, dentro al quale si cela un cuore liquido di tuorlo.
Davvero ottimi i Bottoni di stracciatella, foie gras, estrazione di Parmigiano su coulis di strigoli; una sorta di negativo dei tortellini in brodo. Mi spiego. Qui la parte liquida della stracciatella è racchiusa all’interno dei bottoni di pasta fresca. Il risultato? Un’esplosione in bocca, così, senza preavviso. Così come, senza preavviso, ci hanno piacevolmente stupido gli Gnocchi soffiati di borragine, salsa di burrata e tartufo bianco. Provateli.
Non voglio rovinarvi lo stupore e le sorprese che la cucina di questo fantastico ristorante riserva, raccontandovi ogni piatto.
P.S. Lo sappiamo, il pane al guanciale o alla lavanda e i grissini al limone che vi verranno portati al tavolo sono irresistibili. Ma seguite il nostro consiglio: non esagerate.